Un nuovo teatro, tra sogno e fame di cultura

Un nuovo teatro, tra sogno e fame di cultura
Perché aprire un nuovo  teatro in una città  come Roma, dove le sale  teatrali non mancano?...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Perché aprire un nuovo 

teatro in una città 
come Roma, dove le sale 
teatrali non mancano?
@AndreaPocosgnich

A Roma ci sono cose che solo i sognatori possono sperare di fare: arrivare in orario servendosi dell’efficientissima rete Atac o non rimanere impantanati, in caso di diluvio, in qualche gigante pozza d’acqua, per citare due esempi. Allo stesso modo bisogna essere, nella migliore delle ipotesi, dei visionari follemente innamorati della cultura, per pensare di poter aprire un nuovo teatro. Silvano Spada ci crede e, dopo aver fondato e diretto il Festival di Todi, ha seguito la sua voglia di «divertirsi e giocare», come dice, e ha lanciato l’Off Off Theatre, in via Giulia. Ventidue spettacoli in cartellone, da quelli dei vulcanici Ricci/Forte a Max Vado, da Laura Lattuada a Piera degli Esposti, fino a Patty Pravo, che qui presenterà il suo libro.

Un teatro – due sale, 130 posti, ma si punta a crescere – ospitato in un palazzo che è monumento nazionale, opera di Carlo Maderno: un anno di lavori, una valanga di permessi, e il via lo scorso 20 ottobre. Un progetto, questo di Spada, reso possibile da sponsor privati e dal contributo del Ministero dei Beni Culturali. Ieri mattina, un concerto organizzato con l’Accademia di Santa Cecilia ha fatto registrare il sold out. Un successo, già in questi primi giorni, che, forse, non si aspettava neanche lo stesso papà dell’iniziativa: «Con questo spazio - spiega - voglio dare un palco ai giovani autori e ai nuovi registi, cercando di mischiare generi». E forse c’è ancora chi ha voglia di sognare e di saziare quella fame di cultura che è una linfa vitale di cui non si può fare a meno.

marco.pasqua@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero