Nubifragio Roma, i negozianti costretti a pulire i tombini per liberare i loro locali

Commercianti, ristoratori ma anche titolari di bar e palestre costretti a trasformarsi in vigili del fuoco per salvare i loro locali e liberarli dall'acqua. Dopo...

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Commercianti, ristoratori ma anche titolari di bar e palestre costretti a trasformarsi in vigili del fuoco per salvare i loro locali e liberarli dall'acqua. Dopo l'acquazzone che ha colpito nella Capitale soprattutto la zona Nord (Ponte Milvio, Prati, Montemario, Nomentano o l'area di Corso Francia) sui social si sono moltiplicate foto e post con protagonisti proprio gli esercenti costretti a intervenire dopo la fortissima pioggia caduta ieri.

Nubifragio a ​Roma, con i rifiuti galleggianti torna la disastrosa normalità

TAVOLINI GALLEGGIANTI - A Ponte Milvio, per esempio, i ristoratori che speravano nel pienone a pranzo, hanno visto a un certo punto i loro tavolini galleggiare sull'acqua e si sono armati di tanta pazienza per sturare tombini trovare un riparo anche per le fioriere e i tendoni.
Al quartiere Nomentano ecco altre scene simili: protagonisti alcuni negozianti brandendo secchi e ramazze per liberare l'acqua dai locali ed evitare che arrivasse alla merce. In molti casi non ce l'hanno fatto e le categorie stanno già conteggiando i danni.
Emblematico al riguardo quanto avvenuto in una palestra di via Cortina d'Ampezzo, da poco riaperta con la fine delle restrizioni Covid. La sede dell'impianto si trova sotto il livello stradale. Di conseguenza l'ingresso si è trasformato in un torrente d'acqua che non ha risparmiato scale, attrezzi e locali per l'attività sportiva. Anche in questo caso, prima dell'arrivo dei vigili del fuoco, i titolari hanno provato a buttare l'acqua fuori dalla palestra come potevano.
Nota Stefano Di Niola, segretario della Cna di Roma: «Non ci voleva un evento simile proprio quando molte attività sono da poco ripartite. Ci vuole più manutenzione, intanto faremo fronte a nuove perdite».

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Il Messaggero