Nozze gay, si avvicina l'annullamento. Marino: ricorso alla Ue

Nozze gay, si avvicina l'annullamento. Marino: ricorso alla Ue
La guerra delle carte bollate sta per iniziare. La strategia del Campidoglio contro l'annullamento dei sedici matrimoni gay registrati sabato mattina è racchiusa in una...

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La guerra delle carte bollate sta per iniziare. La strategia del Campidoglio contro l'annullamento dei sedici matrimoni gay registrati sabato mattina è racchiusa in una riflessione che ha fatto ieri il sindaco.


Marino, impegnato nel Viaggio della Memoria con 144 studenti romani ad Auschwitz, ha spiegato: «Ho semplicemente applicato l'indicazione di 12 anni fa dell'Unione Europea che chiede di evitare ogni forma di discriminazione rispetto al sesso di una coppia». Ecco, la mossa al vaglio dell'Avvocatura del Comune è proprio questa: ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo a Strasburgo, quando il prefetto Giuseppe Pecoraro procederà con l'annullamento delle sedici trascrizioni. Prima c'è un altro passaggio: questa mattina arriverà in Comune una lettera di diffida nella quale si chiede di fare marcia indietro rispetto ai matrimoni registrati sabato mattina nella sala della Protomoteca.



LA STRATEGIA

Intanto, a Palazzo Senatorio si studiano anche sentenze della Cassazione e casi analoghi sempre in giro per l'Europa. L'obiettivo è avere più carte possibili per impugnare l'annullamento. Un atto dovuto in ossequio di una chiara circolare del Ministero degli Interni e che da Palazzo Valentini è stato già ampiamente annunciato da giorni a colpi di avvisi e ultimatum: o il sindaco ci ripensa o dovremo intervenire, cancellando le registrazione dei sedici le nozze. Marino questo lo sa. E sembra intenzionato ad andare allo scontro istituzionale.



IL RAPPORTO

Anche se a poco servono le parole di fair play che da giorni l'inquilino del Campidoglio ripete con un pizzico di veleno: nessun conflitto, con Pecoraro ci sentiamo sempre e parliamo dei temi di cui parlano un sindaco e un prefetto come ordine pubblico e spaccio nei quartieri. Ragionamenti che esulano però da questo fronte dove le parti sembrano essere inconciliabili.



Ancora Marino: «Stiamo studiando dal punto di vista della giurisprudenza quali siano le azioni che possono essere condotte dalla prefettura e quali siano le azioni che possiamo condurre noi».

Insomma, una guerra di carte bollate sta per coinvolgere i due Palazzi. Legge contro ideologia. Il sindaco continua a seguire questa bussola: «Qualunque atto può forse cancellare un pezzo di carta, ma nessuno può cancellare l'immagine di Ludovico (uno dei bambini dei genitori gay che hanno visto ieri il loro matrimonio contratto all'estero trascritto in Campidoglio, ndr) con il certificato avvolto in un cannocchiale. Come per dire alla classe politica di guardare oltre».



IL RITORNO

Il sindaco rientrerà in Italia domani all'ora di pranzo. E dal suo staff si augurano che l'intervento definitivo del prefetto non arrivi nella giornata di oggi. Non a caso, il chirurgo dem ha lasciato disposizioni al responsabile del settore Anagrafe di avvisarlo - «e di aspettarmi» - se dovessero arrivare i funzionari della prefettura. Un clima che alla lunga rischia di diventare un po' paradossale e che Pecoraro in un'intervista non ha rinunciato a definire direttamente «ridicolo». Ma tant'è.



L'ESEMPIO

Da come si è capito, il primo cittadino della Capitale si è intestato a livello nazionale la battaglia per i diritti gay. E, nonostante il silenzio o almeno non proprio la spinta del suo partito, il Pd, non è intenzionato ad arretrare di un millimetro.



Al punto che ieri ha portato anche un esempio pratico del suo strappo: «Una persona il cui matrimonio è stato trascritto porterà il certificato in azienda per ricevere il congedo parentale. Per ottenerlo infatti l'azienda aveva chiesto la trascrizione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero