«Le firme sui giustificativi non sono mie», ha dichiarato il sindaco dimissionario Ignazio Marino di fronte ai magistrati. E ha aggiunto: «Io ho portato le note istituzionali...
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LE CONTESTAZIONI
I tagliandi contestati dalla Procura sono in tutto 7. Il primo risale al 27 luglio 2013, quando Marino aveva cenato alla romana "Taverna degli Amici", pagando 120 euro e saldando il conto con la carta di credito del Comune. Nel giustificativo si legge che era «una cena offerta a un rappresentante del World Health Organization». Il gestore del ristorante ha però recentemente smentito: «Marino era con sua moglie», ha raccontato. In realtà, il chirurgo era con Claudia Cirillo, sua collaboratrice e amica di vecchia data. La donna, sentita in Procura, ha confermato la circostanza. Un'ulteriore cena contestata risale al 4 maggio 2013, ed è stata consumata al ristorante "Tre Galli" di Torino. Marino aveva dichiarato di aver pasteggiato con don Damiano Modena, incontrato ad Alessandria, ma lui aveva categoricamente negato. Davanti ai pm, il sindaco dimissionario ha poi ammesso l'errore, dicendo che era in compagnia dell'assessore di Novara, Sara Paladini, e di un membro del suo staff. Tra gli altri incontri su cui i magistrati hanno dubbi, inoltre, c'è un banchetto del 6 settembre 2013, al "Girarrosto Toscano" e che il chirurgo ha sostenuto di aver offerto all'ambasciatore del Vietnam che ha negato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero