Un neonato rischia di soffocare, ma viene salvato dai due militari dell'esercito che lo soccorrono e lo strappano alla morte. Il piccolo Lorenzo (il nome è di fantasia...
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LA PAURA
I fatti risalgono alla notte tra venerdì e sabato, ma la notizia è trapelata solo ieri. È da poco passata la mezzanotte nel quartiere Parioli i militari italiani sono impegnati nell'operazione Strade sicure, sotto la guida della brigata Granatieri di Sardegna, stanno presidiando un obiettivo sensibile: in zona ci sono alcuni uffici dell'ambasciata statunitense presso la Santa Sede. I due militari, insieme a un carabiniere, sono in turno di pattuglia quando si avvicinano i genitori con in braccio il piccolo Lorenzo chiedendo aiuto. Il neonato, molto probabilmente a causa di un rigurgito, non riusciva più a respirare e rischiava di soffocare. «Aiutateci», hanno gridato i genitori che risiedono in uno dei palazzi della zona. Subito i militari hanno iniziato le operazioni anti-soffocamento, grazie anche alla preparazione fornita dai corsi di primo soccorso a cui sono sottoposti i soldati di Strade sicure. In pochi minuti è stata effettuata la manovra di disostruzione delle vie aree. Il piccolo è tornato così a respirare.
L'EMERGENZA
Prontamente c'è stata anche la segnalazione al 112 per far arrivare sul posto un'ambulanza. Il bambino è stato trasportato d'urgenza al policlinico Umberto I dove è stato sottoposto ad accertamenti. I sanitari hanno comunicato ai genitori che il piccolo non è in pericolo di vita e che le manovre dei militari dell'esercito sono state «provvidenziali e determinanti» a scongiurare il peggio. Lorenzo è rimasto sotto osservazione per tutti gli esami del caso. Usciti dall'ospedale, la prima cosa che i familiari di Lorenzo hanno fatto è stata quella di andare ad abbracciare i militari-eroi per ringraziarli. E la commozione ha preso tutti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero