Nel rebus dei voti, io speriamo che me la cavo

Nel rebus dei voti, io speriamo che me la cavo
Se credete che l’intelligenza di una persona stia tutta nei voti che prende a scuola non avete capito niente della vita ...

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Se credete che l’intelligenza di una persona stia tutta nei voti che prende a scuola non avete capito niente della vita

@fuggiamohar


Riuscirà quel 5,5 in matematica a diventare 6? Ma sì, però fino all’ultimo fa tremare. E quel 6,35 in latino scritto sommato al 6 più all’orale, che sarà? Un sei abbondante o un sette stringato? E i debiti, uno o due? Ci si tormenta con i numeri, in questi giorni. La sufficienza è la misura della felicità, almeno per chi la sfiora. La famiglia intera che si sente bocciata insieme al figlio. I prof ce l’avevano con me. No, sei tu che non vali niente e te lo sei meritato. Non te lo meritavi, prof disonesti. Tra minacce insulti e punizioni si va avanti per l’estate. L’ossessione dei decimali, alle superiori è tutto un calcolo. In greco scritto ho 5,35. Oddio, cos’è? E si torna a dividersi. Tra chi ritiene i voti superati. L’anno scolastico è un percorso - dice chi vuole abolirli - ci sono i successi e i disastri, si inciampa ci si rialza per poi ricadere, si cresce sbagliando. Tutto questo un 6 non può raccontarlo e nemmeno un 8. E chi li difende: niente meglio dei numeri, chiari e precisi, per la valutazione, incitano a migliorare. Anche se ci stai stretto. Vada per il 6 misurato al bilancino, ma come sarebbe bello leggere in pagella qualche parola. Un giudizio finale, breve e semplice (quanto se ne sente la mancanza al liceo) da accompagnare al voto. Per dire cosa è successo in quest’anno e cosa non è andato, se una scintilla si è accesa, come far meglio e quale ostacoli restano. Soprattutto: che persona si è diventati. Nell’attesa di qualche parola, io speriamo che me la cavo anche quest’anno. 
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Il Messaggero