'Ndrangheta a Roma, sequestrati beni per 500 mila a Pasquale Vitalone:

'Ndrangheta a Roma, sequestrati beni per 500 mila a Pasquale Vitalone:
Una villa con giardino, un ristorante una tabaccheria. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, a conclusione di indagini patrimoniali e bancarie, hanno dato esecuzione al...

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Una villa con giardino, un ristorante una tabaccheria. I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, a conclusione di indagini patrimoniali e bancarie, hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro dei beni nei confronti di Pasquale Vitalone, 46 anni. Il destinatario del sequestro è stato ritenuto socialmente pericoloso,  visti i numerosi procedimenti penali nei quali è stato condannato per associazione mafiosa e reati contro il patrimonio. È attualmente sottoposto a regime di custodia cautelare, poiché presunto capo-promotore di una associazione dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. 

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I beni sequestrati

Le attività investigative hanno consentito di ricostruire e individuare parte dei beni illeciti di Vitalone e, in particolare: una villa con giardino, nella disponibilità materiale della moglie, del valore di circa 250.000 euro; una attività di ristorazione «tavola calda» con annessa tabaccheria, del valore stimato complessivamente in circa 250.000 euro.

Il traffico di stupefacenti

L'indagine «Enclave», coordinata dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, aveva disarticolato nel febbraio 2021 una vasta rete criminale dedita al traffico di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, operativa nella zona nord ovest della Capitale, precisamente a Casal del Marmo, con influenze anche nelle borgate di Tor Bella Monaca e Borghesiana, associazione di cui Vitalone è indiziato di esserne il capo-promotore. Le indagini avevano anche evidenziato rilevanti elementi di collegamento tra Vitalone ed esponenti di primo piano della 'ndrangheta (in particolare della cosca Alvaro di Sinopoli), con cui l'indagato avrebbe intessuto legami finalizzati alla compravendita di sostanze stupefacenti. 

 

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Il Messaggero