Quattro anni per la morte dello chef Alessandro Narducci e della sua collega Giulia Puleio. E 300mila euro di risarcimento alle famiglie delle vittime, che si erano costituite...
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«È un piccolo segno, ma non siamo soddisfatti, quattro anni per la morte due ragazzi non è abbastanza», ha commentato la madre del giovane chef Alessandra Gerace. A determinare la pena stabilita dal giudice monocratico Barbara Bennato oltre alla scelta del rito abbreviato condizionato, è stato anche il comportamento collaborativo, grazie a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche. Feola, difeso dall'avvocato Pierpaolo dell'Anno e da Luigi Iannettone, secondo le perizie tossicologiche, non aveva assunto alcol né droghe. E non procedeva a velocità elevata: prima dell'impatto si era fermato al semaforo di via Timavo. A causare l'incidente mortale un'invasione di corsia della sua auto, che ha travolto contromano lo scooter guidato dal giovane chef Alessandro Narducci (29 anni), su cui viaggiava anche la 25enne Giulia Puleio. Il giovane revisore dei conti è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali. Inoltre, oltre alla revoca della patente, è stato condannato al risarcimento di tutte le parti civili. La provvisionale ammonta a 300mila euro.
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Il Messaggero