«Mi dai il tuo Name tag?»: ecco il rimorchione social

«Mi dai il tuo Name tag?»: ecco il rimorchione social
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«Mi dai il tuo Name tag?». Camilla deve aver capito male, forse è colpa della musica a bordo pista. «Vuoi il mio nome?», «il numero di telefono?», «l'email?,» chiede perplessa a quel ragazzo tanto carino appena conosciuto in discoteca. «Ma no il Name tag, ce l’avrai su Instagram?», insiste lui. Già bella domanda, perché se hai più di 25 anni e non stai proprio al passo con le ultime novità, neanche sai che esiste una cosa chiamata così sul tuo telefonino.


«Mi blocchi su WhatsApp? E io ti imbratto la macchina»

Instagram, arriva il "Nametag": ecco cos'è e come usarlo

Eppure nell’epoca del rimorchio social, del “lo vado a guardare su Facebook” e del “perché mi ha bloccato su Whatsapp?”, funziona proprio così: tra i ragazzi non ci si scambia più il cellulare. Ma il Name tag. Non proprio il massimo del romanticismo, visto che altro non è che un codice a barre. Ma il Name tag è meno impegnativo del numero di telefono e soprattutto non c'è il rischio che te lo diano sbagliato (un grande classico). Una volta inquadrato con la fotocamera del proprio smartphone si accede direttamente al profilo Instagram dell’interessato. Come qualsiasi biglietto da visita, lo si può caratterizzare come si vuole: emoticon, colori, addirittura scattandosi un selfie. E su Instagram si può monitorare tutto, amici, movimenti ed eventuali bugie. Della serie: generazione che vai, approccio che trovi.
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Il Messaggero