Roma, il museo degli assenteisti: spunta il doppio incarico della direttrice

Gli ispettori del Ministero dei Beni culturali ieri sono piombati nel Museo di Arti e Tradizioni popolari all'Eur. Dopo lo scandalo dei 9 dipendenti assenteisti (su 40), il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Gli ispettori del Ministero dei Beni culturali ieri sono piombati nel Museo di Arti e Tradizioni popolari all'Eur. Dopo lo scandalo dei 9 dipendenti assenteisti (su 40), il Mibact ha firmato i decreti sospensivi dal servizio che prevedono la decurtazione dello stipendio per un anno. E sta seriamente ragionando sul licenziamento. «I fatti sono gravissimi», commentano dal Collegio Romano. Che attraverso la direzione generale Belle Arti e Paesaggio di Francesco Scoppola si costituirà parte civile. Intanto, spunta un doppio incarico per la direttrice del Museo, Maura Picciau, classe '65, indagata nell'ambito dell'inchiesta. Picciau, come si apprende dal sito del Mibact, risulta anche nell'organigramma del Segretariato regionale sardo, Servizio di tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, con la responsabilità dei Beni storico-artistici, in qualità di funzionario esterno. Ovvero fuori sede. Lei che è di Cagliari, dunque, lavora a Roma però ha anche incarichi in Sardegna. A febbraio 2015, in un mese di appostamenti e videoriprese, i carabinieri del Reparto operativo annotano le sue uniche presenze al museo: 10, 11, 12, 18, 19 e 20 febbraio. Non si sarebbe accorta delle assenze ingiustificate dei suoi dipendenti, dunque, perché era la prima a non essere sempre in ufficio. Come rileva il gip che ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal pm, di per sè nulla di penalmente rilevante: c'è un decreto dello Stato che concede ai dirigenti ministeriali di autodeterminarsi l'orario di lavoro, perché a contare è la qualità dell'impegno.

 
IL PARADOSSO


Ma come può allora un funzionario pubblico verificare che i suoi impiegati si guadagnino lo stipendio fino all'ultimo centesimo? Spicca che gli uffici della Direzione del museo dell'Eur siano proprio accanto al marcatempo del badge, in una stanza senza tornelli. Ieri Picciau è tornata in ufficio con un giorno d'anticipo sulle ferie. Un rientro reso ancor più difficile dall'assedio di giornalisti e tv. Nessun commento dalla direttrice impegnata a stilare la relazione sull'accaduto richiesta dal ministro Dario Franceschini. «Siamo in attesa dei provvedimenti, siamo agitati ma tranquilli allo stesso tempo perché confidiamo nel corso della giustizia - dicono dagli uffici finiti nella bufera - Ora ci preme riorganizzare il personale a ranghi ridotti per portare avanti la vita del museo». «Fatti gravissimi», dunque. Come nel caso di Roberta Scoponi, 54 anni, sorpresa a lavorare nella frutteria del marito in orario di servizio. La donna arrivava in ufficio con tutto comodo e carica di buste di verdura per i colleghi.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero