Roma, più vigili urbani in strada, si cambia: tagliati i Gruppi municipali

Roma, più vigili urbani in strada, si cambia: tagliati i Gruppi municipali
Stop agli uffici doppione, quattro poltrone da comandante in meno (con lauti compensi annessi) e oltre 200 vigili che dovranno lasciare la scrivania per andare in strada: a...

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Stop agli uffici doppione, quattro poltrone da comandante in meno (con lauti compensi annessi) e oltre 200 vigili che dovranno lasciare la scrivania per andare in strada: a dirigere il traffico, a dare la caccia ai venditori abusivi che infestano il centro storico, a rafforzare i presidi di sicurezza nelle periferie. Il Campidoglio è pronto a varare la riforma dei gruppi dei vigili urbani, che anacronisticamente ancora ricalcano il vecchio assetto amministrativo del Comune. A distanza di oltre sei anni dalla riforma di Roma Capitale e a tre anni dal taglio dei municipi - passati da 19 a 15 con le elezioni del giugno 2013 - incredibilmente i caschi bianchi romani continuano a essere amministrati come se la razionalizzazione degli uffici (e dei costi) non fosse mai avvenuta. Nel I distretto, quello del Centro storico, ci sono due gruppi e due comandanti: uno per Trevi (l'area Patrimonio Unesco) e uno per Prati. Due reparti separati anche nel II municipio, con il gruppo Sapienza a San Lorenzo e il gruppo Parioli; nel V municipio, con il Prenestino e il Casilino, e nel VII con il gruppo Appio e il gruppo Tuscolano. Ma durerà ancora per poco, perché l'amministrazione M5S ha deciso di avviare l'iter della riforma. Che si completerà in tempi brevissimi.


I TEMPI
C'è già una data per l'entrata in vigore: febbraio 2017. Il dossier è sulla scrivania del comandante generale della Polizia locale, Diego Porta. Entro Natale arriverà nell'ufficio della sindaca Virginia Raggi. Che di fatto potrebbe battere la collega pentastellata Chiara Appendino, che pochi giorni fa ha annunciato di voler portare a termine la riorganizzazione dei vigli torinesi «nei primi mesi del 2017».
Va detto che a Roma la riforma del Corpo dei pizzardoni è in incubatrice da anni. Il primo a provarci - senza riuscire a cambiare nulla - fu l'ex comandante Raffaele Clemente, nominato da Marino nell'ottobre del 2013. Suggerì di portare i gruppi da 19 a 6, ma la proposta si trasformò quasi subito in un buco nell'acqua, anche per le barricate subito issate dai sindacati interni. Tentò di smussare i contrasti l'ex assessore alla legalità Alfonso Sabella che, appena ricevuta la delega per la Polizia locale, progettò di far coincidere i gruppi dei vigili con i municipi attuali, chiedendo almeno l'accorpamento di quelli del centro storico per l'inizio del Giubileo. Ma con la crisi della giunta Pd il progetto è rimasto sulla carta.

ATTIVITÀ ESTERNE

Ora lo ripesca l'amministrazione Cinquestelle, sperando di non incontrare nuovi intoppi. Non si tratta di un'operazione da poco, considerando che complessivamente interesserà 2.068 agenti. «Ma ora i tempi sono maturi», assicura il comandante Diego Porta. «Vogliamo riallineare il numero dei gruppi a quello dei municipi, per semplificare i procedimenti burocratici interni, ma non solo. Dall'operazione di accorpamento degli uffici recupereremo circa 200 unità». Si tratta di agenti utilizzati oggi come impiegati in uffici amministrativi gemelli (perché per ogni gruppo territoriale c'è un ufficio del Personale a sé stante, un ufficio Contabilità, un ufficio Servizi...). Con la riforma potranno essere trasferiti ad incarichi più operativi: dalla lotta all'abusivismo commerciale ai presidi di sicurezza, passando ovviamente per lo smistamento del traffico. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero