«Vigile, non c’ho ‘na lira!», gli escamotage anti-multa a Roma

«Vigile, non c’ho ‘na lira!», gli escamotage anti-multa a Roma
C’è chi la butta sulla compassione: «Vigile non c’ho ‘na lira, me ne vado, per favore! Sono qui dentro», con tanto di cartello...

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C’è chi la butta sulla compassione: «Vigile non c’ho ‘na lira, me ne vado, per favore! Sono qui dentro», con tanto di cartello attaccato sulla macchina ferma in doppia fila e freccia per fare capire dove si trova.

Chi, stanco dei clacson che suonano all’impazzata, lancia un suggerimento che potrebbe persino rivelarsi utile: «Se c’hai fretta esci prima». E chi, per combattere soste selvagge e auto incastrate nei modi più impensabili, lascia all’automobilista le istruzioni per parcheggiare: «Per cortesia le macchine vanno parcheggiate sotto al marciapiede, non sopra».

Messaggi che ogni giorno gli abitanti di Roma lasciano sulle proprie auto, o su quelle degli automobilisti più indisciplinati, per le strade della città e che, raccolti dal profilo Instagram “The Roman post”, sono diventati virali sul web. Come quello del neopatentato che sopra la P di principiante ha scritto: «Per favore non suonate che c’ho l’ansia». O l’automobilista ferito che si è sentito in dovere di avvertire: «Attenzione, se parcheggiate qui sono 200 euro di multa (2 piotte)», incollando un biglietto alla fermata del bus.

Manuali di sopravvivenza per muoversi nella giungla del traffico capitolino ed evitare così un altro tipo di bigliettino (che fa un po’ meno ridere): la multa
 

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Il Messaggero