Una stangata da oltre 7 milioni di euro per i romani. Sette milioni legati a circa 105mila multe per effrazioni al codice stradale risalenti agli anni scorsi non ancora...
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Famiglie e imprese
Le 105mila multe fanno parte di un complessivo monte di quasi 1,3 milioni di cartelle soltanto nella Capitale (1,5 milioni nel Lazio) che dal marzo scorso il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, decise di congelare a livello nazionale proprio per venire incontro alle famiglie e alle imprese più colpite dalla crisi scaturita con l’emergenza Covid.In questo 1,3 milioni di atti, infatti, c’è di tutto: le sopracitate multe, ma anche l’Irpef o l’Iva non pagate, i mancati versamenti per le quote delle mense scolastiche dei figli, bolli auto mai pagati fino alle sanzioni elevate per non aver fatto il biglietto sull’autobus, con l’Agenzia della Riscossione che fa da ente di recupero delle somme non incassate per circa 4mila amministrazioni compresa Roma Capitale. Risultato? Senza un nuovo intervento normativo per stabilire una terza proroga, l’Agenzia non può che inviare le cartelle.
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Sosta selvaggia
Tornando alle 105mila multe destinate ad altrettanti utenti di Roma e della sua Provincia, si sa che dovrebbero essere state elevate tra il 2015 fino agli scorsi mesi di gennaio e febbraio. Valore medio di ogni sanzione tra i 70 e i 90 euro, per lo più emesse per divieto di fermata, sosta sulle strisce pedonali, sosta a un incrocio, sosta al centro della carreggiata o in doppia fila. Soldi che il Comune di Roma non può non incassare, visto che nella stagione del Covid ha visto crollare le proprie entrare di circa 700 milioni e che nelle scorse settimane è stato costretto a fare una variazione di bilancio (ora al vaglio tra non poche difficoltà dell’Assemblea capitolina) da 890 milioni, inserendo risorse fresche per 490 milioni. Ora si attendono le prossime disposizioni del governo per capire se la sospensione dei termini vada oltre la data già prevista del 15 ottobre. Altrimenti arriverà un’altra stangata.
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Il Messaggero