Roma, troppe multe “smarrite”: ora le gestirà un database

Ritardi, errori e ricorsi: incassata una sanzione su quattro

Multe, un nuovo database per aumentare la riscossione
Un sistema informatizzato centrale per riunire tutti i dati sulle multe elevate nella Capitale e per seguire tutto il procedimento, compresi i ricorsi al prefetto e al giudice di...

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Un sistema informatizzato centrale per riunire tutti i dati sulle multe elevate nella Capitale e per seguire tutto il procedimento, compresi i ricorsi al prefetto e al giudice di pace, per evitare di “perdersi” per strada migliaia di contravvenzioni (e i successivi procedimenti), creando nuovi buchi, anno dopo anno, nei conti del Campidoglio. L’amministrazione comunale riscuote infatti appena il 25,4 per cento del dovuto, secondo i rilievi dell’organo di revisione economico finanziario (Oref). Stringendo l’obiettivo solo sulle contravvenzioni stradali, per esempio, nell’ultima annata pre-Covid su 423.266.921 euro di sanzioni accertate sono stati incassati appena 97.481.292, con una percentuale pari al 23,03. Così, ormai da tanti anni, il dato delle entrate dovute alle sanzioni stradali è fortemente sovrastimato nelle manovre di previsione, e serve spesso solo a far quadrare artificiosamente i conti dei vari bilanci comunali.

 

 

I DATI 

Per chiudere con questo passato Palazzo Senatorio a fine ottobre ha varato un bando di gara - che scade il 23 novembre - per «l’affidamento del servizio di data entry e di supporto nel procedimento sanzionatorio delle violazioni alle norme del Codice della strada, leggi e regolamenti comunali, nonché nel procedimento inerente il contenzioso relativo ai ricorsi al giudice di pace e al prefetto». In questo capitolo di entrate sono compresi tutti gli accertamenti sulle somme che non sono state regolarmente incassate in passato: dall’evasione della tassa di soggiorno nelle strutture ricettive cittadine, alle contravvenzioni arretrate per il mancato rispetto delle ordinanze capitoline, fino alle violazioni delle norme sul commercio riscontrate dalla polizia locale, come gli orari di chiusura dei negozi e pubblici esercizi o i divieti di somministrazione delle bevande alcoliche.

I TEMPI

L’appalto, del valore di quattro milioni di euro, prevede per l’azienda vincitrice un lavoro di 36 mesi (per circa 1,3 milioni di compenso annuo) a partire dal 2 maggio 2022, che prevede il servizio di scansione di tutti i documenti e atti cartacei, di inserimento dei dati in un unico sistema telematico e di “back office”, ossia di supporto alla gestione operativa della nuova organizzazione. Una volta entrato a regime il nuovo sistema, nelle intenzioni dell’amministrazione capitolina, dovrebbe ridursi di molto il problema delle pratiche che vanno al macero a causa di ritardi nella notifica, disguidi burocratici, mancate costituzioni in giudizio del Comune quando vengono esaminati i ricorsi e altre cause dovute alla cattiva gestione del procedimento.

IL BUCO 

Nei conti del Campidoglio, anno dopo anno, si è così accumulata una voragine che sfiora gli otto miliardi di euro di “residui attivi” - ossia crediti non riscossi per tributi locali e altre entrate - secondo le cifre inserite nel documento unico di programmazione (Dup) dalla passata giunta. Di questi soldi mancanti nelle casse comunali, oltre 1,6 miliardi sono dovuti proprio alle multe arretrate non pagate. Oltre 2,7 miliardi di crediti, invece, derivano dalle entrate tributarie: quindi soprattutto Imu e Ici. Tre verbali su quattro, in media, restano incastrati tra ritardi amministrativi, notifiche difficili o impossibili, ricorsi a prefetto o giudice di pace, insolvenza o semplice noncuranza degli automobilisti multati che, spesso, hanno ben poca voglia di pagare. Non migliore la situazione degli accertamenti per le rate non versate della tariffa rifiuti: il tasso di effettiva riscossione non supera il 7 per cento. Un’inefficienza storica che Palazzo Senatorio vuole risolvere con l’informatizzazione delle procedure.
 

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Il Messaggero