Roma, M5S capitolino all'attacco del decreto sicurezza voluto da Salvini

Roma, M5S capitolino all'attacco del decreto sicurezza voluto da Salvini
Il M5s capitolino va all'attacco del decreto sicurezza e immigrazione voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e convertito in legge la settimana scorsa. Con una...

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Il M5s capitolino va all'attacco del decreto sicurezza e immigrazione voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini e convertito in legge la settimana scorsa. Con una mozione a prima firma della presidente pentastellata della commissione Politiche Sociali Agnese Catini, il M5s chiede alla sindaca dìimpegnarsi per aprire un tavolo con il Viminale. L'obiettivo? Valutare gli effetti in concreto del provvedimento e, in caso, modificarlo. La mozione approvata dall'Assemblea capitolina con 28 voti favorevoli e 3 contrarti non è stata votata dall'intera maggioranza, alcuni consigliere pentastellati hanno preferito uscire dall'Aula al momento del voto. «Gli effetti di questo decreto - ha detto Catini illustrando in Aula la mozione - potrebbero essere devastanti per il nostro territorio. Dobbiamo chiedere un'interlocuzione con il Governo perchè si apra un tavolo con i comuni per valutare gli effetti sui territori. Allo stesso tempo chiediamo che venga rafforzato il sistema dell'accoglienza per tutte le fragilità».


«Questo decreto legge - ha proseguito la consigliera del M5s - va a smantellare il sistema Sprar, noi del nostro eravamo estremamente fieri perchè era stato pensato e calibrato per valutare gli effetti sul territorio e avere delle concentrazione minime di migranti sui territori, distribuirli equamente e intraprendere dei percorsi d'inclusione. È stato stimato che con l'applicazione di questo decreto circa 1.000 persone rischiano di uscire dal sistema Sprar e allora noi ci domandiamo come dare delle risposte alla città e alle persone che prima venivano accolte così». In dettaglio, la mozione impegna la sindaca e la giunta a «chiedere al ministro dell'Interno e al Governo di aprire un confronto istituzionale con Roma e le città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale decreto sull'impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori». 
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Il Messaggero