Roma, firmato accordo tra Questura e discoteche dell'Eur: ingresso vietato ai minorenni e schede dei buttafuori

La formula è quella della collaborazione tra i titolari delle discoteche e la Questura, nell'interesse del pubblico. Un modello vincente, ad oggi, che almeno nel...

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La formula è quella della collaborazione tra i titolari delle discoteche e la Questura, nell'interesse del pubblico. Un modello vincente, ad oggi, che almeno nel quartiere dell'Eur ha dato i suoi frutti: e, per questo motivo, ieri sera, è stato firmato, in via di San Vitale, il nuovo protocollo invernale tra le forze dell'ordine e i gestori dei principali locali della zona.


RISULTATI
È il terzo anno che l'intesa, visti i risultati ottenuti (in primis una riduzione drastica degli eventi di cronaca nera collegati alla nightlife), viene rinnovata con il coinvolgimento, tra gli altri, dei proprietari di locali come Spazio Novecento, Room 26, Exe, San Salvador, ma anche Eur spa, Siae, Arpa Lazio, oltre che di polizia, carabinieri, finanza e vigili urbani. Secondo questo accordo, la Questura raccoglie gli elenchi del personale impiegato in tutti i locali, dispone controlli mirati e, soprattutto, vigila sui buttafuori sul loro utilizzo. I titolari delle discoteche, da parte loro, prendono alcuni impegni importanti. Intanto devono esporre due cartelloni, ben visibili al pubblico, con un elenco degli oggetti non ammessi nei locali (armi di qualsiasi tipo, ad esempio) e un codice di comportamento da seguire, che prevede, tra le altre cose, il divieto di esternare qualsiasi forma di discriminazione razziale, sessuale, etnica e religiosa.

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Inoltre, «deve essere predisposto un adeguato sistema di videosorveglianza, con copertura non solo dell'interno del locale, ma anche del profilo perimetrale e dell'ingresso, secondo le indicazioni del Commissariato di zona». Alla polizia, deve essere presentato il piano di impiego degli operatori della sicurezza (tutti muniti di regolare autorizzazione della Prefettura) e, inoltre, bisogna garantire la pulizia dei luoghi che ospitano l'evento «in un raggio di 200 metri». I gestori si impegnano anche a «consentire l'accesso degli avventori solo previa esibizione di un documento» e «a non permettere l'ingresso ai minori di anni 18, salvo eventi particolari e specifici che dovranno essere preventivamente comunicati al commissariato». «Questa firma dimostra comunque la volontà, da parte dei titolari di questi locali, di impegnarsi sul fronte della sicurezza», ha commentato il capo della polizia Amministrativa, Angela Cannavale, che su input del Questore, Carmine Esposito, vigila sugli eccessi della movida.

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Il Messaggero