Movida, anche a Roma è boom di cene-spettacolo con djset

Movida, i disco-bar puntano sulle "cene-spettacolo" con djset: ma c'è il rischio assembramento
Con le discoteche che non potranno ancora aprire i battenti (per adesso, ma la situazione potrebbe cambiare ad agosto per quelle all'aperto), ecco che la movida è...

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Con le discoteche che non potranno ancora aprire i battenti (per adesso, ma la situazione potrebbe cambiare ad agosto per quelle all'aperto), ecco che la movida è costretta a reinventarsi per non scomparire del tutto. E a puntare sulle cosiddette cene-spettacolo. Con una comunicazione social che, però, richiama molto quella dei locali da ballo. Accade a Roma dove, dopo il lockdown, c'è una comprensibile fame di divertimento, sulla scia di quanto già avviene in Lombardia (dove il presidente Fontana ha lanciato un severo monito anti-assembramenti). E così, molti locali-discoteche, ora puntano sulle cene a prenotazione, a numero chiuso. Pubblicizzando, però, il djset. «Ma è vietato ballare», spiegano le forze dell'ordine che stanno interpretando decreti, direttive regionali e protocolli di intesa. Quindi: somministrazione sì, alle persone sedute al tavolo, ma niente dance-floor, perché bisogna tassativamente evitare gli assembramenti.




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Soprattutto sul litorale, i gestori di locali hanno già fatto partire i primi eventi. Ad Anzio, ecco la cena “a un metro da te”, che preannuncia un ospite speciale, molto amato dai giovani (quello è il target degli eventi di questo tipo). Un altro popolare format, attivo soprattutto nella zona dell'Eur, "gioca" sulle misure di distanziamento sociale: «Siamo quasi pronti per ripartire con voi. Distanti, ma non troppo».



Musica dal vivo anche in via Tuscolana, a partire da sabato: anche qui solo su prenotazione. Ma il rischio, ovviamente, è che le persone, che ovviamente non rimarranno sedute per ore, possano finire per creare quegli assembramenti da evitare. E questo per un duplice motivo: intanto perché possono favorire la diffusione del Coronavirus e, poi, perché potrebbero tradursi in multe salatissime, fino al ritiro della licenza. Le scene viste in queste sere, nei classici luoghi di ritrovo dei giovanissimi, non lasciano presagire niente di buono. Da piazza San Calisto fino a Ponte Milvio, tante persone senza mascherina ma, soprattutto, a distanza eccessivamente ravvicinata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero