Conca d'Oro e Montesacro, raccolta rifiuti ferma: «A Natale saremo invasi dalla spazzatura»

I residenti: «Nessun ritiro da giorni. Facciamo lo slalom tra topi e sacchetti»

Rifiuti, la raccolta al collasso. «A Natale saremo sommersi»
Dieci metri di strada coperti dall’immondizia, un topo (non piccolo) che tenta incursioni nella montagna di sacchetti di rifiuti lasciati a terra, l’odore nauseabondo...

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Dieci metri di strada coperti dall’immondizia, un topo (non piccolo) che tenta incursioni nella montagna di sacchetti di rifiuti lasciati a terra, l’odore nauseabondo che arriva fino agli appartamenti al primo piano, la mamma sconfitta che trasforma lo scempio davanti a sé in una avventura per la sua piccolina e dice: «Facciamo un gioco? Corriamo e superiamo i cassonetti». In via di Valsesia si vive così, cercando di evitare di stare troppo vicini ai “giganti” dell’Ama stracolmi, facendo attenzione a non inciampare sull’immondizia putrida immersa nelle pozzanghere e a non impattare contro il topo. «È da circa sei giorni che non passano, ritirano il vetro, l’indifferenziato e l’umido, ma sembra che nel quartiere si siano dimenticati di portare via anche la carta e la plastica». Roberta, residente, si sbraccia sconsolata e fa un salto appena esce fuori un ratto. Sospira e dice: «A Natale come faremo?». Durante le festività, infatti, normalmente la produzione di rifiuti, vista anche la presenza dei turisti, aumenta solitamente del 20 per cento. Poi, ci sono le tonnellate di carta e plastica dei regali scartati. 

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LE PROTESTE


Tra via di Conca d’Oro e via dei Prati Fiscali, residenti e commercianti sono esausti e preoccupati per i giorni festivi. «Sembrava che le cose stessero andando meglio con la raccolta dei rifiuti - dice Rossana, commerciante con un negozio di abbigliamento di via Val di Lanzo - invece da oltre un mese passano a ritirare a singhiozzo». Dall’altra parte della strada, c’è un mare di sacchetti davanti ai secchioni e qualcuno ha abbandonato anche un frigorifero. Rossana, poi, mostra una targhetta con codice posto accanto alle porte del suo negozio. «La installarono ai tempi della Raggi - racconta - dovevano metterci un secchione: il progetto non è andato avanti, e quanti soldi hanno sprecato?». Su via Martana, un altro scempio. «Due giorni fa hanno svuotato qualche cassonetto, carta e plastica invece no - spiega Angelo F., commerciante da 46 anni della zona - non è di certo un bello spettacolo per i clienti e l’odore è nauseabondo». In via Val Silaro, tre cassonetti sono stati posizionati davanti a un condominio. Sono stracolmi e in terra, anche qui, ci sono montagne di sacchetti.

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DALLE FINESTRE


«Dopo alcuni lavori sono stati posizionati davanti al palazzo - dice Mario, residente - non so come facciano quelli al piano terra che hanno le finestre proprio davanti ai rifiuti. Ho comunque sollecitato Ama due giorni fa, ma gli operatori non si sono ancora visti». Anche in via Valle Scrivia è impossibile avvicinarsi ai secchioni: un tappeto nauseabondo di sacchetti è in terra. «È da dieci minuti che giro - dice una signora con una busta in mano - tutti i cassonetti sono pieni e non so dove gettare l’immondizia. E a Natale andrà ancora peggio». Anche perché, su quella strada c’è una scuola e i bambini sono costretti a passare davanti all’immondizia non raccolta. «Fino all’8 dicembre era un disastro - spiega Daniela Mattiuzzo Brunetta, presidente del comitato di quartiere Sacco-Pastore Nomentano - ora le cose vanno un po’ meglio, i camion ritirano l’immondizia la notte». Quello che sconcerta Mattiuzzo Brunetta, farmacista, «è quel cassonetto davanti al negozio per l’umido “stagionato”, danneggiato alla base dalla ruggine da cui fuoriesce il pergolato e che crea seri problemi di igiene».

 

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Il Messaggero