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Si fingeva un acquirente interessato al monopattino e pronto a pagare. Ma quando saliva sulla pedana per un giro di prova, scappava via facendo perdere le proprie tracce e lasciando il venditore con un pugno di mosche in mano. È andato avanti così per settimane il truffatore, un romano di 40 anni su cui gli agenti della polizia stanno svolgendo accurati accertamenti. La caccia alle vittime partiva dai frequentatissimi siti web specializzati per la vendita di biciclette e monopattini. Mentre i distretti di Parioli, Prati e San Giovanni hanno iniziato a raccogliere le denunce. Tutte con lo stesso copione: dall'aggancio degli sfortunati venditori attraverso l'annuncio on line, all'appuntamento per lo scambio e infine l'epilogo inaspettato: la fuga a bordo del monopattino per le strade del quartiere.
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LE VITTIME
«Ho pubblicato un annuncio su un sito per la vendita del monopattino - ha riferito una delle vittime al commissariato- una volta fissato l'appuntamento nel quartiere Parioli, ci siamo presentati. Non ho notato nulla di particolare all'inizio neanche quando mi ha chiesto un giro di prova. Non mi sono insospettito, anzi. Poi è salito sulla pedana, ha avviato il motore e si è allontanato. Ho impiegato diversi minuti prima di rendermi conto che non sarebbe più tornato e che ero stato truffato e derubato».
Gli investigatori hanno quindi incrociato i dati tentando così di risalire all'identità del truffatore.
LE ACCUSE
Secondo i poliziotti il numero di venditori raggirati sarebbe molto più alto. Al momento nei diversi distretti se ne contano sei: «Molti preferiscono non denunciare - spiegano gli agenti di polizia - perché sottovalutano la truffa e il raggiro. Invece, è fondamentale segnalare questi episodi non solo per incastrare i truffatori ma anche per limitare quanto più possibile i danni». Intanto proseguono gli accertamenti sul truffatore di monopattini indagato per truffa e appropriazione indebita. Con l'inchiesta che resta aperta, non solo per ricercare altre vittime che ancora non hanno denunciato il furto. Gli investigatori infatti stanno anche setacciando il web per scoprire se dietro all'uomo appena fermato ci sia una vera e propria organizzazione. A partire dai complici a cui si sarebbe appoggiato per mettere a segno i colpi e soprattutto, per rivendere la merce rubata. Un'operazione complessa perché il truffatore ha lasciato pochissime tracce da seguire. Il sospetto è che dietro i furti appena registrati, si nasconda una rete molto più larga di truffatori che sta alimentando il mercato nero delle pedane elettriche. Diventate durante la pandemia uno dei mezzi green più utilizzati in città: secondo l'ultimo rapporto pubblicato dell'agenzia della Mobilità dal 2020 il numero di spostamenti in monopattino elettrico è aumentato del 70%. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero