Molestie alle bambine, il maestro di chitarra andrà a processo

Molestie alle bambine, il maestro di chitarra andrà a processo
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Blues, metal, hard e alternative rock. Le sue passioni musicali le ha pubblicizzate per anni sui siti specializzati. Spesso accompagnate da un annuncio: «Insegnante di chitarra e chitarrista, trent'anni di soddisfazioni tra concerti e produzione di album, impartisce lezioni a domicilio». Lezioni individuali che potrebbero costare la fine della carriera per Maurizio F., romano di 47 anni con l'aspirazione di salire sui palchi delle grandi band. È finito a giudizio con l'accusa di violenza sessuale, e per di più ai danni di minori, bambine di dieci anni, sue allieve. In tre hanno raccontato ai genitori le presunte attenzioni subìte durante le lezioni col maestro, e proprio nelle loro abitazioni, mentre erano impegnati in un'altra stanza.


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Il caso viene sollevato nell'estate dello scorso anno dai genitori di una bimba affidata agli insegnamenti del maestro dall'età di 8 anni. Non vuole più nemmeno strimpellare la chitarra, teme di incontrare il maestro. «Non voglio - dice - Tocca i miei piedi». La bambina e una compagna frequentano la stessa scuola alla Garbatella e quando i genitori mettono a confronto i malumori delle rispettive figlie scoprono che le piccole riferiscono la stessa identica modalità d'approccio del maestro. Carezze incrociate imposte, che finite alla valutazione dell'autorità giudiziaria, sono state considerate, più che molestie, veri e propri abusi. Per il maestro così ad aprile sono scattati gli arresti domiciliari. Il pm Vincenzo Barba, titolare dell'inchiesta, contesta anche l'aggravante di aver compiuto le violenze «abusando di una prestazione di opera». Non appena gli agenti della Mobile e i colleghi del commissariato San Paolo hanno avviato le indagini il maestro aveva già avuto il sospetto che c'erano delle attenzioni concentrate su di lui: molti genitori avevano annullato le lezioni. Le bambine sono state sentite in audizioni protette e i loro racconti finiti agli atti sono stati considerati «convergenti e credibili». A mettere in difficoltà il maestro, l'approccio che avrebbe avuto con le bambine per ricevere carezze inopportune «afferrando loro le mani e i piedi». Fino a pochi giorni prima dell'arresto, nonostante fosse stato allontanato, il musicista però avrebbe continuato a chiamare le famiglie insistendo e consigliando loro altre lezioni individuali. Così come promesso sul web: «Faremo degli esercizi di scioglimento e velocità per le dita. E continueremo con le tecniche di turno, arpeggio e solistica».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero