«Pagami o faccio male alla tua famiglia» Riceve minacce anonime da tre mesi Ma l'estorsore è il vicino di casa

«Pagami o faccio male alla tua famiglia» Riceve minacce anonime da tre mesi Ma l'estorsore è il vicino di casa
Da tre mesi inviava al vicino di casa richieste di denaro e le lasciava sulla sua auto. Per questo i carabinieri della...

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Da tre mesi inviava al vicino di casa richieste di denaro e le lasciava sulla sua auto.




Per questo i carabinieri della Stazione di Pomezia hanno arrestato un pensionato 64enne, incensurato, con l'accusa di estorsione. La vittima è un imprenditore 40enne di Ardea. Le richieste di denaro specificavano il posto dove il denaro doveva essere lasciato ed erano anche seguite da minacce qualora non avesse pagato. Quattromila euro in due tranche da 2mila è quanto aveva già versato. La vittima, inizialmente, pensava che l'anonimo estorsore fosse uno dei suoi ex dipendenti creditori, agguerriti a seguito del fallimento della sua azienda ma le minacce riguardavano i suoi familiari e contenevano informazioni riservate che solo una persona a lui vicina era in grado di conoscere.



Terrorizzato e preoccupato per l'incolumità dei suoi cari, in un primo momento non aveva presentato denuncia ma quando la richiesta è stata di ulteriori 3mila euro si è deciso a denunciare tutto ai carabinieri. Sono così iniziate le indagini dei militari che, d'accordo con la vittima, hanno organizzato la trappola. I carabinieri si sono appostati nei pressi del luogo dove l'imprenditore aveva lasciato il denaro e hanno bloccato e arrestato chi andava a riprenderlo.



Si è scoperto così che l'ignoto estorsore altri non era che un 64enne, vicino di casa dell'imprenditore che conosceva bene la sua famiglia, le sue abitudini e soprattutto la sua vicenda imprenditoriale, approfittandone per spostare i sospetti verso i creditori dell'azienda. L'uomo è stato portato al carcere di Velletri, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria e presso la sua abitazione sono stati sequestrati due computer e una stampante presumibilmente utilizzati per stampare le richieste

estorsive.
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Il Messaggero