leader del movimento di estrema destra Militia, Stefano Schiavulli e Maurizio Boccacci, si sono assunti in aula la «responsabilità ideologica e materiale delle scritte sui muri...
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«Questo è un atto rivoluzionario - ha detto Schiavulli rispondendo alle domande del pm Luca Tescaroli. Non mi pento e spero di ottenere la pena più alta possibile. Più alta sarà la pena e più grande sarà il mio sacrificio». Schiavulli ha affermato di non «essere un cittadino italiano ma un cittadino della Repubblica Sociale Italiana» e ha poi definito l'olocausto e i campi di concentramento come «una fandonia».
Dal canto suo Boccacci ha invece affermato che «l'attività di Militia si riduce a degli striscioni e delle scritte. Si tratta di striscioni che esprimono un pensiero. Non di attentati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero