«Siamo gli ultimi 900 morti. Veniamo a disturbare il vostro sonno». La minaccia è rivolta ai governi ed è scritta su uno striscione che campeggia in Piazza di Montecitorio,...
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Sono scesi tutti in piazza per dire «stop alla strage di immigrati nel Mediterraneo e per chiedere l'apertura immediata di un canale umanitario, unico modo per evitare i viaggi della morte, e diritti reali per chi fugge dalla guerra». Il governo italiano, si legge su un volantino di Arci, «in attesa dell'intervento europeo, si assuma le proprie responsabilità e riattivi subito un programma di ricerca e salvataggio». Quasi tutti i presenti sono «numerati», l'obiettivo è arrivare a 900, ovvero il numero delle vittime dell'ultimo naufragio. L'iniziativa è sempre di Arci: «Abbiamo portato 900 fogli, - spiega Valentina Itri, dell'ufficio immigrazione - da attaccare al petto per materializzare e rendere visibile l'entità della tragedia».
Anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, è arrivata in piazza di Montecitorio per partecipare alla mobilitazione. Presenti in piazza anche il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio Claudio Di Berardino e l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma, Francesca Danese.
Un folto gruppo di manifestanti che stava partecipando al presidio «Fermare la strage. Subito!», in Piazza di Montecitorio, si è staccato e al grido «siamo tutti clandestini», sta bloccando il traffico su Via del Corso, all'altezza di Palazzo Cipolla. Bloccati dagli agenti in tenuta antisommossa, i manifestanti sono ripartiti e sono arrivati in Piazza Ss. Apostoli. Una delegazione, scortata dalle forze dell'ordine, è andata verso la sede romana del Parlamento Europeo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero