Nuovo corridoio umanitario dall'Africa. Un primo gruppo di 25 profughi dall'Etiopia, tra cui molti giovani e bambini, è giunto questa mattina all'aeroporto di...
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Il Protocollo, finanziato con fondi Cei 8xmille, prevede il trasferimento dall'Etiopia di 500 profughi in due anni. Poco dopo lo sbarco dal volo Ethiopian, atterrato intorno alle 4, per i profughi, accolti da don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, Oliviero Forti, responsabile dell'Ufficio Immigrazione di Caritas Italiana e Daniela Pompei, responsabile della Comunità di Sant'Egidio per i servizi agli immigrati, rifugiati e Rom, sono scattate le consuete procedure previste in occasione dell'arrivo di migranti inerenti il disbrigo delle pratiche individuali, tra cui l'identificazione anche con il riscontro delle impronte digitali. Questi primi nuclei familiari, oltre che da parenti già presenti in Italia, saranno ospitati dalla Caritas diocesana di Ventimiglia, dalla Caritas diocesana di Ragusa e dalla Comunità di Sant'Egidio a Roma.
L'accoglienza prevede l'intervento di parrocchie, famiglie e istituti religiosi e l'utilizzo di appartamenti privati, con il supporto di famiglie tutor italiane che si occuperanno di accompagnare il percorso di integrazione sociale e lavorativa di ognuno sul territorio garantendo servizi, corsi di lingua italiana, cure mediche adeguate. A dare il benvenuto in Italia ai primi 25 profughi dall'Etiopia, saranno in mattinata il Segretario Generale della Cei, Nunzio Galantino; il Presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo; il prefetto Gerarda Pantalone, capo dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione; il prefetto Mario Morcone, in rappresentanza del Ministero dell'Interno, e il Direttore generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri, Luigi Vignali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero