Fa tappa a Roma il 6 marzo il tracing bus per gli ospiti della Cri Roma Aisha è arrivata dalla Costa d'Avorio, al telefono rivela alla madre di essere stata...
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Queste e tante altre sono le storie che si nascondono dietro le telefonate dal Tracing Bus, ufficio mobile della Croce Rossa, a bordo del quale rifugiati, richiedenti asilo e persone migranti hanno la possibilità di ristabilire un collegamento con i propri familiari, usufruendo di una telefonata di tre minuti e del supporto di operatori e volontari della CRI. Ogni anno, infatti, migliaia di persone perdono il contatto con la famiglia a causa di conflitti, calamità naturali o migrazione. Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, avvalendosi della loro rete internazionale, lavorano in tutto il mondo per ripristinare il contatto tra i familiari e offrire assistenza e servizi per il ricongiungimento. Il progetto “Tracing Bus” è stato ideato dalla Croce Rossa olandese e reso possibile grazie ad una collaborazione con Vodafone Olanda.
Il camper è stato messo a disposizione della consorella italiana ed è operativo nel nostro Paese dalla fine di gennaio. Il camper è già stato nei principali luoghi di transito di migranti della Penisola (la Sicilia, Como, Milano, Ventimiglia, Taranto), facendo registrare numeri importanti. Finora sono stati oltre mille i tentativi di collegamento con quasi il 60% di telefonate andate a buon fine. In questi giorni il Tracing Bus è a Lampedusa e lunedì 6 marzo arriverà nella sede della Croce Rossa Italiana di via Ramazzini a Roma che ospita persone migranti. Appuntamento con la stampa lunedì 6 marzo a Roma in via Ramazzini 15 dalle 12 alle 14 Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero