Roma, bancomat al tornello della Metro per arginare l'evasione: «Buco da 90 milioni»

LA MOSSA Sopra ai tornelli dove la pratica del salto in lungo è ancora, sciaguratamente diffusa, l'Atac ha deciso di montare i sensori per i bancomat, apparecchi...

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LA MOSSA
Sopra ai tornelli dove la pratica del salto in lungo è ancora, sciaguratamente diffusa, l'Atac ha deciso di montare i sensori per i bancomat, apparecchi ultramoderni, contactless. Tradotto: basta avvicinare la carta per far scattare il pagamento e azionare la sbarra. In altre capitali europee questo tipo di tecnologia è già sfruttato da anni, anche Milano dall'estate scorsa ha avviato una sperimentazione simile, ora è pronto a provarci il colosso dei trasporti capitolini, che ha appena scacciato lo spettro del crac grazie al concordato fallimentare.


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LA PIAGA
Ai giudici che hanno seguito la procedura, il presidente e ad della municipalizzata, Paolo Simioni, ha promesso di rafforzare la lotta all'evasione, uno dei mali storici dell'Atac: i passeggeri senza biglietto, secondo i calcoli dell'Agenzia di controllo sulla qualità dei servizi pubblici, scavano un buco da 90 milioni di euro all'anno. Soldi che farebbero comodo al Comune e alla sua partecipata per provare a migliorare il servizio.

LE FERMATE
Ecco allora l'idea di dotare alcune stazioni dei nuovi tornelli high tech: si partirà in 12 fermate, da Termini a Castro Pretorio, per poi allargare il progetto ad altri scali, fino a raggiungere tutta la rete. Si dovrebbe partire a stretto giro. Quando? Entro un mese, anche se dall'Atac nulla trapela ufficialmente su tempi e fermate coinvolte. Di sicuro l'avvio della sperimentazione è in fase avanzata, in molte stazioni i nuovi tornelli sono già stati montati, mancano solo gli ultimi collaudi, poi si potrà andare dritti verso le banchine senza passare dalle macchinette, di frequente malridotte o fuori uso, col risultato che le poche funzionanti vengono prese d'assalto da chi è rimasto sprovvisto di ticket.

I bancomat modello contactless sfruttano la tecnologia rfid (che sta per identificazione a radio frequenza), un sistema che permette di effettuare le transazioni senza inserire le carte in un terminale, basta appunto accostarle al sensore e il pagamento è autorizzato. Non c'è nemmeno bisogno di digitare il codice segreto, quando l'importo è molto basso, come nel caso di un biglietto del metrò.

I DATI

Va detto che l'azienda ha già potenziato la lotta ai portoghesi, ultimamente: nei primi sette mesi del 2019 sono stati controllati oltre 2 milioni e 200 mila passeggeri, il 36% in più rispetto allo stesso periodo del 2018, e sono state staccate 134 mila multe, il 42% in più.
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Il Messaggero