Riaperta la stazione, restano le macerie (economiche) per un migliaio di negozi, pubblici esercizi, imprese e attività ricettive di una zona nevralgica della Capitale,...
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OCCASIONE PERSA <QA0>
Il problema ha colpito trasversalmente tutti i settori del commercio: dall’abbigliamento ai pubblici esercizi (bar e ristoranti). E nel settore turistico ha praticamente vanificato il lunghissimo ponte festivo di primavera, da Pasqua al 1° maggio, che molti operatori del settore attendevano come un’occasione d’oro per rimpinguare il bilancio stagionale. I danni si sono propagati, a cascata, anche sui proprietari degli immobili commerciali della zona, con diverse mensilità di affitto arretrate, ma anche sui fornitori esterni, che con piazza della Repubblica c’entrano poco o nulla: i ritardi nel pagamento delle merci a grossisti e magazzini si sono allungati a dismisura. Questo per i negozi che potevano permetterselo: perché alcune ditte hanno consentito dilazioni di pagamento ai commercianti della zona e altre invece no, mettendo decine di esercizi a forte rischio di chiusura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero