Metro C, intesa Comune-sindacati su sblocco fondi dopo corteo e occupazione Campidoglio

Il corteo a via dei Fori Imperiali
Sul caso Metro C sembra essere stato raggiunto un accordo tra Campidoglio e sindacati per lo sblocco dei fondi. Un'intesa...

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Sul caso Metro C sembra essere stato raggiunto un accordo tra Campidoglio e sindacati per lo sblocco dei fondi.


Un'intesa di massima arrivata dopo una lunga giornata di trattative con tanto di protesta sui Fori imperiali, la sala del Carroccio 'occupatà dai sindacati e una riunione 'ad oltranzà tra il sindaco di Roma Ignazio Marino e le organizzazioni sindacali.



L'intesa si dovrebbe tradurre in una delibera di giunta in cui si stabilisce che le competenze della liquidazione, prevista nell'accordo raggiunto a settembre per la riapertura dei cantieri della Metro C, passino all'assessorato alla Mobilità. Competenze prima in capo alla ragioneria generale di Palazzo Senatorio. La delibera sarà discussa molto probabilmente domani durante la riunione di giunta, prevista nel primo pomeriggio.



Questa mattina tutto è iniziato con un 'assedio sonorò all'ombra del Colosseo e con clacson suonati all'impazzata. Ancora una volta camion, betoniere e gru sono stati parcheggiati su via dei Fori Imperiali per chiedere a gran voce al Campidoglio di sbloccare i fondi per la Metro C. A distanza di qualche mese di nuovo cantieri chiusi e lavoratori in piazza. Motivo della protesta il mancato rispetto di un accordo firmato il 30 ottobre scorso dai sindacati con il Campidoglio che prevedeva lo sblocco di 253 milioni di euro. «Entro l'11 novembre doveva essere sbloccata la prima tranche, di 166 milioni di euro, che sarebbe servita per pagare gli stipendi arretrati - spiega il portavoce delle imprese affidatarie Nicola Franco - Oggi è il 12 e non è arrivato nulla. Perchè? Com'è possibile che il Campidoglio non rispetti un accordo preso? Se fossi il sindaco mi sarei già dimesso...».



E non sono mancati momenti di tensione con le forze dell'ordine quando i manifestanti hanno cercato di incamminarsi in un corteo spontaneo verso piazza Venezia ma sono stati subito bloccati da un cordone di agenti in tenuta anti-sommossa. Poi la protesta si è spostata sotto Palazzo Senatorio al grido di 'Marino come Schettinò , 'Dimissioni!', 'Marino stacca l'assegnò. Intanto in Campidoglio i sindacati, dopo un primo incontro con l'assessore capitolino alla Mobilità Guido Improta, hanno deciso di occupare la sala del Carroccio «fino a quando non ci sarà chiarezza» da parte dell'amministrazione. «Non sono arrivate risposte - tuona questo pomeriggio il segretario della Cgil Roma-Lazio Claudio Di Berardino - ognuno deve prendersi le proprie responsabilità: gli accordi si rispettano». Attriti anche tra sindacati, rappresentanti del Consorzio Metro C e imprese affidatarie: la notizia che la protesta dei lavoratori si era spostata da piazza del Campidoglio a via del Teatro Marcello, mandando per alcune decine di minuti in tilt il traffico, non è stata presa bene. Tanto che il segretario della Uil Roma-Lazio Pierpaolo Bombardieri ha cacciato via dalla sala del Carroccio due rappresentanti del Consorzio Metro C. «Siamo stati trattati come pezzenti - si lamenta Nicola Franco - Marino aveva promesso che avrebbe parlato con noi. Prima ci fa salire nella delegazione e poi non ci riceve. È vergognoso il suo atteggiamento».



I sindacati Cgil, Cisl e Uil, impegnati dal primo pomeriggio nella riunione con il sindaco Marino che è andata avanti ad oltranza fino a tarda serata, avevano promesso di non voler «arretrare di un solo centimetro» e che «non sarebbero andati via dal Campidoglio se non con un accordo». Ora l'intesa però sembra essere stata raggiunta. E lo spettro di uno sciopero ad oltranza nei cantieri della Metro C si allontana.
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Il Messaggero