Metro C, aperte al pubblico sei stazioni sulla tratta Mirti-Lodi: i primi treni a luglio

La banchina della stazione Malatesta
Stazioni ultra moderne nel sottosuolo, piazze completamente riqualificate in superficie. Terminati i lavori, oggi migliaia di romani stanno visitando le sei nuove stazioni della...

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Stazioni ultra moderne nel sottosuolo, piazze completamente riqualificate in superficie. Terminati i lavori, oggi migliaia di romani stanno visitando le sei nuove stazioni della metro C di Roma sulla tratta Mirti-Lodi, nell’Open day a cui hanno partecipato anche il sindaco Ignazio Marino e l’assessore capitolino alla mobilità Guido Improta. Le fermate saranno aperte al servizio di trasporto appena l’Atac avrà completato il pre-esercizio, prevedibilmente in estate, aggiungendosi alle 15 già attive tra Pantano/Monte Compatri e Parco di Centocelle. «Entro luglio questo nuovo tratto verrà aperto al pubblico», assicura Marino. Il nuovo tracciato è lungo 5,4 chilometri, tutto sotterraneo, e comprende le stazioni Mirti, Gardenie, Teano, Malatesta, Pigneto e Lodi. «Speriamo che mano a mano che ci avviciniamo a San Giovanni aumentino anche i passeggeri che sceglieranno di lasciare l'auto a casa - sottolinea l'assessore Improta - Continueremo a lavorare sullo scambio virtuoso tra


gomma, trasporto di superficie di Atac e metropolitana».



In questo tratto la Linea C corre a 25/30 metri di profondità con due gallerie a singolo binario affiancate, ad eccezione della stazione di Teano dove le banchine sono sovrapposte. Le gallerie sono collegate con la superficie solo in corrispondenza delle stazioni e dei pozzi di ventilazione Tutte le stazioni si sviluppano su più livelli e sono dotate di ascensori e scale mobili. Gli atri ospiteranno i servizi, le biglietterie automatiche, il presidio della pubblica sicurezza, le attività commerciali, espositive e ricreative. I tornelli sono posti tra l’atrio e le banchine di fermata. Queste ultime sono dotate di porte automatiche che si aprono solo all’arrivo dei treni, contemporaneamente all’apertura delle porte dei convogli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero