Metro A, Barberini è pronta: ma nessuno la riapre

I lavori sulle scale mobili sono praticamente finiti - mancano gli ultimi ritocchi, spiega chi sta seguendo la pratica all'Atac - eppure la stazione della metro di piazza...

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I lavori sulle scale mobili sono praticamente finiti - mancano gli ultimi ritocchi, spiega chi sta seguendo la pratica all'Atac - eppure la stazione della metro di piazza Barberini, coi cancelli sbarrati da addirittura 7 mesi, potrebbe rimanere chiusa ancora per chissà quanto. Il motivo? Nessuno, nel colosso dei trasporti romani, 11mila dipendenti e passa, se la sente di firmare gli ultimi atti per la riapertura, che vanno di pari passo con il collaudo dell'Ustif, l'ufficio decentrato del Ministero dei Trasporti. Paradosso della burocrazia Capitale e del mix di titubanza e fuga dalle responsabilità che paralizza tanti settori dell'amministrazione cittadina. Tocca pure, evidentemente, alle stazioni del metrò. Una beffa dato che si tratta di impianti flagellati dai guasti anche perché, fino a quando il tema non è finito all'attenzione della Procura, causa incidenti a catena, chi doveva controllare le manutenzioni si comportava all'opposto di quanto avviene oggi. Sorvegliando cioè le riparazioni con spropositato lassismo, forse persino complicità nei confronti delle ditte incriminate.


LE RIPARAZIONI
Adesso la municipalizzata del Campidoglio - che finalmente, con l'attuale ad Paolo Simioni, ha preso di petto la questione - rischia di scontare il tormento contrario: ovvero l'impossibilità di riaprire uno degli scali più centrali della Capitale, perché nessuno, tra i dipendenti, ha il coraggio di apporre una firma. Anche se la stazione all'incrocio tra i grandi alberghi di via Veneto e le boutique di via del Tritone si troverebbe nelle stesse condizioni delle metro di Repubblica e di piazza di Spagna, le altre due fermate rimaste chiuse nel cuore dell'Urbe e poi faticosamente riaperte. Dopo 221 giorni di chiusura, a Barberini, come nelle altre due fermate, sono state risistemate 4 scale su 6. Negli altri casi, tanto è bastato per rimettere in servizio le banchine, per cercare di limitare i danni già oltremodo prolungati di chi vive e soprattutto lavora nei dintorni. Per Barberini, invece, nessuno all'Atac pare ancora orientato a dare il nulla osta finale. Conseguenza: la stazione corre davvero il pericolo di rimanere coi cancelli serrati per un tempo imprecisato. Ufficialmente, dal quartier generale della partecipata nulla trapela sui tempi della ripresa del servizio. Durante l'estate si era ipotizzato inizio ottobre, poi i primi di novembre. Ora invece - come del domani mediceo - non v'è certezza. Colpa, probabilmente, proprio della psicosi scale mobili che sembra avere permeato il gigante della mobilità romana.


Un guaio, dato che sono in calendario lavori massicci, proprio sulle rampe elettriche, per tutto il 2020. Con altre chiusure prolungate. Sulla metro A rimarrà off limits per 3 mesi la fermata di Baldo degli Ubaldi (è già fuori servizio), poi a gennaio toccherà alla stazione di Cornelia, dove transitano 13.500 passeggeri al giorno. Si interverrà anche a Battistini, ma lì essendoci scale fisse, oltre ai tapis roulant, la fermata non dovrebbe essere chiusa. Poi c'è la metro B: Atac interverrà su 22 scale in 10 stazioni. Dove? Piramide, Castro Pretorio, Policlinico, Bologna, Tiburtina, Quintiliani, Monti Tiburtini, Pietralata, Santa Maria del Soccorso, Rebibbia. L'inizio dei lavori è previsto per i primi mesi del prossimo anno. La fine, non si sa.
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Il Messaggero