Metro A, si sblocca il prolungamento. «Treni a Monte Mario e Montespaccato»

L'assessore Patané: «Con le nuove norme via al progetto con altre 7 stazioni oltre il capolinea di Battistini»

Metro A, si sblocca il prolungamento. «Treni a Monte Mario e Montespaccato»
Via alla progettazione del prolungamento della metro A oltre Battistini - nelle due direzioni verso Monte Mario e Montespaccato - e un «fondo rotativo per le nuove...

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Via alla progettazione del prolungamento della metro A oltre Battistini - nelle due direzioni verso Monte Mario e Montespaccato - e un «fondo rotativo per le nuove metropolitane», realizzato con l’assessora capitolina al bilancio, Silvia Scozzese. Con l’obiettivo finale di aggiungere alle attuali 60 chilometri (e 75 stazioni) della subway romana, altri «63 chilometri di nuove metropolitane, per 60 fermate», oltre alle due stazioni che saranno pronto per il Giubileo sulla metro C. Scommettendo, in particolare, sull’assegnazione a Roma di Expo 2030, che renderebbe tutto l’iter molto più rapido. Per Eugenio Patanè, assessore capitolino alla mobilità, lo sviluppo della rete metropolitana è uno degli asset fondamentali per il futuro della mobilità nella Capitale. «Grazie a una norma contenuta nell’ultimo decreto legge omnibus, siamo pronti per affidare il 5 milioni di fondi che avevamo a disposizione dal ministero per la progettazione del prolungamento della linea A - spiega Patanè - visto che la commissaria ha ora la possibilità di procedere utilizzando il personale di Roma metropolitane. Speriamo che in fase di conversione la norma migliori ancora, consentendoci di avere con Roma metropolitane lo stesso tipo di accordo che già utilizziamo con l’Anas per il rifacimento delle strade». La progettazione del prolungamento impegnerà circa un anno, dopodiché si potrà partire con la gara.

 

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Metro A, l'iter

Cruciale è la questione Expo: nel pacchetto per il grande evento del 2030, ricorda l’assessore, ci sono «tre miliardi di euro per realizzare metropolitane: 900 milioni per la prosecuzione della linea A, 600 per il prolungamento della B oltre Rebibbia e 1,5 miliardi per metà del tracciato fondamentale della futura linea D, che andrà da Ojetti a Grotta Perfetta». Inoltre, uno dei primi interventi da realizzare per l’Esposizione universale sarà la diramazione della linea C verso Tor Vergata, che sarà il quartier generale della manifestazione. «L’obiettivo di Expo 2030 deve coinvolgere tutta la classe dirigente romana e nazionale, soprattutto in questo momento in cui il mondo ci sta valutando», rimarca Patanè.

 

 

Il piano

A tirare le linee della strategia capitolina è il Pums (piano urbano della mobilità sostenibile, che è stato modificato dall’ultima versione approvata dalla precedente amministrazione di Virginia Raggi. Il programma complessivo del Campidoglio prevede di prolungare la metro A oltre Battistini (con 7 nuove stazioni), la B oltre Rebibbia (3 stazioni), e da Laurentina a Tor Pagnotta (5 stazioni), la B1 da piazzale Jonio al Gra (altre 5), la C prima fino a Farnesina (7 stazioni), poi a Grottarossa (altre 5), infine di realizzare la D, con 26 stazioni. Per fare tutto ciò, «ci vuole stazione appaltante all’altezza, che vogliamo creare con la fusione tra Roma servizi per la mobilità e Roma metropolitane», aggiunge il delegato alla mobilità della giunta di Roberto Gualtieri.


Poi c’è il problema della cura delle infrastrutture del trasporto pubblico romano, che pagano anni di manutenzione scarsa o inesistente. «Il piano comprende tutti gli ammodernamenti delle attuali linee - sottolinea l’assessore - Dai binari della metro A, i cui lavori di sostituzione sono in corso, ai nuovi treni: è stata affidata la gara per acquistarne 30, di cui quattordici saranno pronti a fine 2024». Oltre alla carenza di mezzi, sulla metro B, «bisogna rifare il segnalamento su tutta la linea, perché quello attuale non permette di far passare treni in modo ravvicinato - dice Patanè - Per questo servono 120-130 milioni di euro e quattro anni di lavori: abbiamo dato mandato ad Atac di avviare la procedura». L’obiettivo è anche in vista della realizzazione del nuovo stadio della Roma, «di far passare i treni anche ogni tre minuti», assicura il responsabile capitolino della mobilità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero