Il biglietto per l’autobus? È agosto, non si compra

Il biglietto per l’autobus? È agosto, non si compra
Sono le due del pomeriggio di una torrida giornata d'agosto, nel piazzale di Anagnina, snodo cruciale dei trasporti cittadini. Laura deve prendere l'autobus per i Castelli...

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Sono le due del pomeriggio di una torrida giornata d'agosto, nel piazzale di Anagnina, snodo cruciale dei trasporti cittadini. Laura deve prendere l'autobus per i Castelli e non ha il biglietto, ma dove comprarlo? Con la chiusura della Metro A hanno chiuso anche tutti i bar, ha chiuso l'edicola, chiusi persino gli sportelli del Cotral (“però stamattina uno sportello era aperto” precisa un autista: informazione di ben poco aiuto per Laura, a lei il biglietto serve adesso). Ci sarebbero in effetti le due macchinette automatiche, ma una è spenta, l'altra ha esaurito i biglietti quindi eroga solo uno scontrino con la scritta: “Valido per l'acquisto di altri titoli di viaggio”, insomma un credito per ritirare un biglietto vero e proprio presso uno sportello aperto, se solo ce ne fosse uno.


Roma, autista Atac chatta e scrive messaggi sul cellulare mentre guida

Laura decide di prendere comunque l'autobus, dove però l'autista è tenuto per regolamento a non farla salire. Con lei c'è un'altra ventina di persone nella stessa situazione, ognuno racconta la sua emergenza, chi ha un appuntamento di lavoro, chi una visita in ospedale, qualcuno prova a esibire lo scontrino “valido per l'acquisto” rilasciato dalla macchinetta che però l'autista non può accettare... Infine il conducente decide di far salire tutti rischiando di passare guai seri in caso di controlli. Tra i passeggeri c'è qualcuno che il biglietto ce l'avrebbe pure, ma approfitta del caos per non timbrarlo.

Tutto questo accade a Roma, capitale d'Italia, uno dei Paesi più avanzati del mondo.
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Il Messaggero