«Abbiamo provato a svegliarla, ha aperto gli occhi, mi ha guardata e mi ha riconosciuta. È stata l'emozione più grande della mia vita. Sono una mamma...
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Federica Macrì, 41 anni, come sta sua figlia?
«È fuori pericolo, è vigile, è un miracolo. Ha rischiato di morire o di subire danni cerebrali. È stata trasferita da Rianimazione in reparto, i medici sia del Sant'Andrea, sia del Bambino Gesù dove ora si trova mia figlia sono stati degli angeli».
Quando ha iniziato a sentirsi male?
«Martedì mattina: è andata a scuola, c'era assemblea ed è tornata a casa, stava male: febbre, mal di testa, sembravano i sintomi dell'influenza. Poi la febbre è arrivata a 39,5, ha preso le medicine, la temperatura è scesa, ma stava male, ha vomitato, provava dolore dietro al collo. La notte il dramma: non sembrava cosciente, comunicava solo per dire che aveva dolore, abbiamo chiamato subito il 118. Se non fossi andata a controllare non so cosa sarebbe potuto succedere».
All'ospedale Sant'Andrea dove il 118 ha portato sua figlia cosa le hanno detto?
«Sono stati molto bravi, hanno capito subito la gravità e poco dopo hanno diagnosticato la meningite meningococcica da batterio. Hanno fatto la profilassi a me e mio marito, l'abbiamo fatta agli altri nostri due figli di 12 anni e 15 mesi. Mia figlia è stata trasferita al Bambino Gesù dove hanno confermato la diagnosi».
In che condizioni era sua figlia?
«Era in pre-coma, era in pericolo di vita, le hanno indotto il coma per intubarla, aveva difficoltà a respirare, le hanno diagnosticato una polmonite bilaterale. Con il passare delle ore la situazione è migliorata, i medici hanno tentato di farla respirare da sola, hanno chiesto a me e mio marito Cristiano di svegliarla. Le abbiamo parlato dolcemente e ha aperto gli occhi, ci ha riconosciuti. Non ha subito danni cerebrali, sta bene. I medici dei due ospedali sono stati meravigliosi, hanno salvato la vita a mia figlia».
Circolava la voce che fosse una «sospetta meningite»
«Ero arrabbiata, non si diffondo informazioni non corrette su una malattia mortale, c'è chi ha fatto chiacchiere da bar invece di preoccuparsi della salute di mia figlia. Mercoledì mattina ho subito provato ad avvertire la scuola, mi sono rivolta a una docente della scuola media di mio figlio che mi ha aiutata a contattare l'istituto di via Brembio, ho avvertito le altre famiglie, era un mio dovere nonostante il dolore».
La Asl Rm1 ha previsto la profilassi solo per la classe di sua figlia e i docenti, ci sono state polemiche
«Se i medici hanno deciso così vuol dire che è corretto, anche se io avrei chiuso la scuola».
Sua figlia era vaccinata?
«No».
Ha mandato suo figlio a scuola oggi (ieri ndr)?
«No, ho preferito lasciarlo a casa. Adesso vado da mia figlia... deve mangiare..., mio marito e io non finiremo mai di ringraziare i medici del Sant'Andrea e del Bambino Gesù: i nostri angeli».
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Il Messaggero