«Stavo leggendo sul web la notizia che la Giunta Raggi ha fatto una proposta che trovo geniale se vera: mettere greggi di pecore per tosare l'erba nei parchi romani....
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L’assessora ci fa sapere che già a Berlino lo fanno: giusto, io sono stato a Berlino, in verità, ma onestamente di pecore in giro per i parchi cittadini non ne ho viste; biciclette sì, tante, ma pecore no. Sarà che a Berlino ci sono i Berlinesi con un senso civico sicuramente piu' alto del nostro…
Torniamo, però, alle pecore romane. Allora, deciso di utilizzare l’esercito delle pecore per l'erba alta, usiamo i gatti per i topi (ma lì lavorano bene anche i gabbiani), i formichieri per le formiche e i zampironi per le zanzare. In atetsa di sapere se se la notizia sarà confermata o no, va detto che in questi anni ne ho sentite tante e che quindi ora credo a tutto: dalla Formula 1, alle funivie (con o senza skilift).
Cara Giunta, scherzi a parte, ma dopo le gigantesche e misteriose buche – fenomeno che studiano in tutto il mondo, gli autobus in fiamme e altri mille disservizi che i romani subiscono quotidianamente, non posso pensare che il fatto delle pecore sia vero, che possa diventare una delibera. Cara Giunta Capitolina, forse come dite voi a Berlino in quel di Templehof, usano le pecore per l'erba alta, ma hanno anche indubbiamente più buon senso di noi, molto di piu'... Da qui nasce il detto “l'erba del vicino e sempre piu' verde” (non più alta, però), forse è più verde perché il vicino è migliore e più organizzato di noi. W le pecore, comunque, ignare di tutto questo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero