Tabulati telefonici, accertamenti sulle applicazioni di messaggistica istantanea e anche sui social per verificare se, tre sere fa, Federico Costantino stesse maneggiando il...
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Il pm Andrea Cusani, titolare del fascicolo, ha chiesto la convalida della misura. Ha quindi disposto il sequestro del cellulare del giovane e anche una serie di perizie sull’asfalto e sull’auto che ha investito il ragazzino mentre attraversava sulle strisce pedonali. Accertamenti che serviranno per stabilire se l’indagato si sia effettivamente fermato per prestare soccorso, o se sia stato costretto ad arrestare la sua folle corsa per un guasto al veicolo, circostanza che potrebbe ulteriormente aggravare la sua posizione.
Gli inquirenti stanno anche cercando telecamere di sorveglianza che si affaccino proprio su quel tratto di strada e che potrebbero avere filmato il momento dell’impatto. Su un punto la procura, per il momento, non ha dubbi: l’auto andava troppo veloce, in un tratto dove il limite sarebbe al di sotto dei 50 chilometri orari. Costantino non ha fatto in tempo a vedere il ragazzino che attraversava, non è riuscito a frenare e il corpo del quindicenne è stato sbalzato a molti metri di distanza dal luogo dell’incidente. La macchina, inoltre, ha il cofano praticamente distrutto, e non ha incontrato altri ostacoli: non si è capovolta, non si è schiantata contro un albero al lato della strada, oppure contro un palo della luce, o un guard-rail. Tutti dettagli che fanno supporre a chi indaga che il giovane stesse andando molto veloce.
Un dato confermato dai testimoni: «L’auto è arrivata come un missile», hanno raccontato, sconvolti, gli amici di Mattia.
Il Messaggero