«Questo lo diremo a gennaio quando avremo fissato le primarie. Decideremo con le primarie». Così il commissario Pd Roma, Matteo Orfini, ospite nella trasmissione di La7...
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«La sinistra italiana è il Pd - ha detto Orfini - Nella sua cultura non ci sono le divisioni, le scissioni, la logica minoritaria. Le battaglie si possono fare nel Pd, molti di noi le fanno quotidianamente. Non bisogna inventarsi qualcos'altro. Le scissioni non sono mai andate bene nella sinistra italiana».
E ancora: «Perchè mai? Questa era la tesi di quelli che dicevano 'Continuerete con Marino in eterno anche se non va bene perchè avete paura di votarè. Noi abbiamo dimostrato che non avevamo paura di votare. Li aspettiamo alle elezioni».
«Il Pd è una comunità di tante persone, tanti iscritti, elettori e dirigenti. Il Partito Democratico c'è prima di Matteo Renzi e ci sarà dopo Matteo Renzi .- ha spiegato Orfini - È il più grande partito della sinistra europea oggi, e questo l'hanno deciso gli elettori. Ora c'è Matteo Renzi, gustiamoci Matteo Renzi».
«Credo sinceramente che sia una lettura sbagliata. Da quando c'è Renzi segretario abbiamo discusso tutto in modo anche difficile e lacerante - ha continuato Orfini - Mi chiedo, prima era cosi? Io temo ci sia un retropensiero. Io ero in segreteria con Pierluigi Bersani e allora mi capitò spesso di criticare Bersani, come oggi a volte critico Renzi. Lo facevo perchè pensavo che un partito si dovesse dirigere nei luoghi della discussione democratica. Noi facevamo delle bellissime segreterie il martedì mattina poi scoprivamo che la mattina alle 8 nell'ufficio di qualcuno si erano riuniti Bersani, D'Alema, Franceschini, la Bindi, Ignazio Marino, e discutevano di tutte quelle cose di cui noi non avremmo mai discusso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero