Massimo Popolizio e le incomprensioni in “Uno sguardo dal ponte”

In scena al Teatro Argentina fino al 2 aprile

Massimo Popolizio e le incomprensioni in “Uno sguardo dal ponte”
“Cosa hanno detto?”, si domanda più volte il pubblico mentre ascolta una lingua (un po’ italiano e un po’ dialetto siciliano) di non immediata...

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“Cosa hanno detto?”, si domanda più volte il pubblico mentre ascolta una lingua (un po’ italiano e un po’ dialetto siciliano) di non immediata comprensione. Ride invece, poi, nel momento di massima tragicità dell’opera: quando il protagonista Eddie Carbone bacia Rodolfo, il compagno della nipote, per provarle che è omosessuale.

Queste alcune delle incomprensioni di “Uno sguardo dal ponte” di Massimo Popolizio al Teatro Argentina. Mentre emerge – quello sì con forza e nettezza – il sentimento malato, la passione morbosa e incestuosa. La possessione e l’ossessione che uccidono. A morire, in questo caso, è Eddie Carbone. Perché il personaggio, interpretato dall’attore ligure, non accetta che la nipote orfana Catherine, cresciuta in casa sua sin da quando è piccola, possa diventare grande e avere un altro uomo. Ecco allora che appena Rodolfo, il giovane cugino della moglie immigrato a Brooklyn, inizia un rapporto con lei: è la fine. Pronto a vendere il suo onore pur di cacciare il nemico che ha ospitato nel suo appartamento, colpevole di amare l’oggetto dei suoi desideri. 

È in quel momento che un telefono da marciapiede cade dall’alto verso il palco, e rimane sospeso a metà nella scena ideata da Marco Rossi. Una luce lo illumina mentre il resto del palco è al buio. In penombra c’è Popolizio che interpreta Eddie. Mima il gesto di alzare la cornetta, contatta l’ufficio immigrazione e segnala la presenza di due immigrati italiani nel suo appartamento. Questo è ciò che gli consente la legge, perché per il resto non può fare nulla: non può infatti opporsi alla volontà dalla nipote di sposarlo.

A ribadirglielo più volte è l’avvocato (che è anche la voce narrante dell’intera rappresentazione) a cui lui chiede un parere. “La legge non può fermare i sentimenti”, è quanto si sente rispondere. E se Rodolfo volesse sposarsi con lei solo per ottenere la cittadinanza americana? Nulla, non c’è norma che glielo vieti. E così Eddie ricorre all’espediente della denuncia per cacciarlo via. Una scelta, però, che gli sarà fatale.

La versione del testo di Arthur Miller, firmata da Popolizio, si concentra molto sull’ambiente familiare. Ma, tuttavia, non convince. Certo, ci ricorda come i legami familiari possano diventare malati. E che amare troppo può uccidere. Non solo nel senso letterale. 

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Il Messaggero