Marra arrestato, il gip: spiccata pericolosità sociale

Marra
«Vi è il concreto pericolo che Marra e Scarpellini, se lasciati in libertà, commettano altri gravi delitti» e i fatti contestati «denotano la loro...

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«Vi è il concreto pericolo che Marra e Scarpellini, se lasciati in libertà, commettano altri gravi delitti» e i fatti contestati «denotano la loro spiccata pericolosità sociale certamente tale da rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti delittuosi». Così il gip Maria Paola Tomaselli nell'ordinanza di custodia cautelare di 17 pagine che oggi ha portato in carcere Raffaele Marra e Sergio Scarpellini.


Sussiste «un concreto e attuale pericolo di reiterazione di condotte delittuose» da parte di Marra «in considerazione del ruolo in concreto attualmente rivestito nel Comune di Roma, dell'indubbia fiducia di cui gode da parte del sindaco Virginia Raggi», prosegue il Gip che riguardo Marra, sottolinea che «nonostante la campagna di stampa che pure si è registrata in suo sfavore, non è stato esautorato, ma è stato nominato Direttore del Dipartimento del personale».

Per il Gip tra gli indagati sussiste un «rapporto viziato». Un rapporto, si legge nell'ordinanza, che si «mostra fin dal 2009 quando Marra, direttore del Dipartimento Patrimonio e Casa, promette di acquistare un immobile ad un prezzo certamente di favore (500 mila euro in meno) e prosegue con il medesimo tenore nel giugno del 2013 quando Scarpellini mette a disposizione del pubblico funzionario due assegni per acquistare l'appartamento di via Prati Fiscali assicurandogli così una cospicua utilità».

Il Gip rileva che Marra «riceve indebitamente utilità economiche consistenti nella messa a disposizione della somma di denaro pari a oltre 367 mila euro impiegata per l'acquisto di una casa in via Prati Fiscali, intestata alla moglie di Marra, a mezzo della consegna di due assegni uno di euro 250 mila e l'altro di oltre 117 mila emessi il 25 giugno 2013 e tratti dal conto di Scarpellini».
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Il Messaggero