La memoria scomoda delle "Marocchinate": la Liberazione e gli stupri nel Lazio

Stefania Catallo autrice del libro "La memoria scomoda della guerra: le Marocchinate"
Stuprate dai soldati marocchini durante la Liberazione nel maggio del 1944. Sono le donne che vivevano nel basso Lazio, dimenticate dalla storia. E sono diventate le protagoniste...

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Stuprate dai soldati marocchini durante la Liberazione nel maggio del 1944. Sono le donne che vivevano nel basso Lazio, dimenticate dalla storia. E sono diventate le protagoniste del libro “La memoria scomoda della guerra: le Marocchinate” (2017, Universitalia), di Stefania Catallo, responsabile del centro anti-violenza Marie Anne Erize di Tor Bella Monaca, ambasciatrice del Telefono Rosa per Frosinone e Ceccano.


«Venivano definite “marocchinate” le donne violentate dai goumier, i soldati del Marocco che combatterono in Italia al fianco degli Alleati» ha spiegato l'autrice il 26 gennaio durante la presentazione del libro presso l'Upter, Università Popolare di Roma. «Sono di origini ciociare, ho sempre sentito parlare di queste vicende – ha spiegato Catallo – ho incontrato alcune delle donne vittime delle atroci violenze e ho voluto riportare le loro testimonianze per contribuire a mantenere viva la memoria di queste orribili vicende».

Nel libro si racconta, ad esempio, la storia di Teodora: fece fuggire la figlia da casa per salvarla dalle atrocità di cui lei fu vittima e sperava che le violenze durassero il più possibile per dare tempo alla bambina di fuggire lontano. «Alcune bambine vennero murate, nascoste dalle mamme in nicchie ricavate dalle pareti, altre avvolte in coperte sistemate sopra gli armadi - ha raccontato Catallo – furono violentate anche anziane».

Alla presentazione del libro sono intervenuti lo storico Francesco Sanna che ha ricordato: «Le truppe degli Alleati erano impegnate su altri fronti, la Francia attinse alle truppe coloniali per cercare di sfondare la linea Gustav che divideva in due l'Italia». Donatella D'Acapito, giornalista e insegnante di storia ha sottolineato «la responsabilità di americani e francesi che non potevano non sapere di quali crimini orrendi si stessero macchiando i goumiers».


La storia di queste donne non è presente sui libri di scuola in Italia, ma neanche in Francia. «E' vero – ha detto Marc Buisson, francese, responsabile di Day Ristoservice – non conoscevo la tragica vicenda delle marocchinate, non dobbiamo dimenticare questa pagina nera della storia». Donne vittime di stupro nel basso Lazio, ma anche in Germania. «Ho trovato almeno 18mila documenti che parlano degli stupri da parte dei soldati sovietici sulle donne tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale, moltissimi a Berlino» ha sottolineato l'onorevole Laura Coccia, deputata del Pd, impegnata per anni in un dottorato di ricerca sul tema. Dal libro, giunto alla seconda edizione, è stata tratta anche una rappresentazione teatrale per la regia di Francesca Romana Cerri. Durante la presentazione l'attrice Delfina Angeloni, protagonista dello spettacolo teatrale, ha letto brani del libro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero