Torna a splendere dopo il restauro il laghetto di Villa Borghese, lo specchio d'acqua che fa da cornice al Tempio realizzato nel 1786 da Antonio e Mario Asprucci e da...
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Per inaugurare il restauro del laghetto Marino è salito in barca e, impugnando i remi con sorprendente scioltezza, ha fatto un giro sullo specchio d'acqua. Ad accompagnare il sindaco di Roma i suoi due assessori Estella Marino (Ambiente) e Paolo Masini (Lavori pubblici). «Sono molto orgoglioso del percorso che ha avuto la riqualificazione di quest'area di Villa Borghese - commenta il sindaco di Roma Ignazio Marino - Il laghetto, conosciuto non solo dagli italiani ma anche dai turisti stranieri, è un punto di riferimento della nostra città, un'oasi straordinaria. Sono orgoglioso soprattutto che i tecnici del Comune si siano resi conto preventivamente delle crepe nell'invaso che rischiavano di creare un disastro di portata importante. E nel giro di soli sette mesi si è riusciti a riqualificare quest'area: una volta tanto la data di inizio dei lavori e di fine sono stati rispettate. Vorrei che questo accadesse sempre durante la mia consiliatura».
L'intervento di messa in sicurezza, che ha consentito anche la riqualificazione architettonica e paesaggistica, ha preso avvio nel mese di settembre 2013 in seguito alle analisi effettuate dai tecnici del Dipartimento Manutenzione, che hanno evidenziato l'instabilità di un muro portante ed importanti perdite dal fondo (fino a 1000mc di acqua in 12 ore), con il rischio di cedimento dell'invaso e riversamento delle acque sulle zone circostanti. Il fondo del lago non veniva pulito dal 1956, mentre l'ultima ristrutturazione, con l'impermeabilizzazione del fondo, risale al 1917.
«L'intervento era necessario - spiega l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Masini - perchè ci siamo ritrovati con circa 1.000 metri cubi di acqua che ogni giorno uscivano dal muro di contenimento del laghetto. Abbiamo tirato fuori 6.000 metri cubi di fango».
I lavori, realizzati dall'impresa Mario Cipriani sotto la direzione del Dipartimento Simu, hanno preso avvio a settembre e si sono articolati in 12 fasi. È stato necessario abbassare il livello di invaso del lago per diminuire le spinte idrauliche, puntellare il muro pericolante, effettuare la caratterizzazione microchimica di fanghi secondo i codici di normativa. Con riprese aeree effettuate dai droni è stato realizzato il rilievo dello stato di dissesto del fondo del lago. Infine, si è intervenuti per la ricostruzione del fondo, la reimpermeabilizzazione, il nuovo riempimento e la ricostruzione della scogliera. Costo dell'intervento: 1.624.744 euro.
Un'importante azione ha riguardato la messa in sicurezza della fauna del laghetto, con il trasporto per mezzo di camion autorizzati della fauna ittica (circa 50 carpe di grandi dimensioni) presso un centro ittico specializzato e il trasferimento delle 90 tartarughe e degli uccelli acquatici (non volanti) rispettivamente in una appendice del lago e in un apposito recinto in prossimità.
Il Messaggero