Marini Clarelli alla Sovrintendenza di Roma: è la prima donna a guidare il patrimonio della città

Marini Clarelli alla Sovrintendenza di Roma: è la prima donna a guidare il patrimonio della città
L’ex direttrice della Galleria nazionale d’arte moderna Maria Vittoria Marini Clarelli vola alla guida della Sovrintendenza capitolina. La prima donna a dirigere gli...

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L’ex direttrice della Galleria nazionale d’arte moderna Maria Vittoria Marini Clarelli vola alla guida della Sovrintendenza capitolina. La prima donna a dirigere gli uffici di Palazzo Lovatelli e tutto il patrimonio storico-artistico della Capitale. Un evento, dicono in molti in queste ore. La lunga, farraginosa, complessa, corsa ai vertici della cultura capitolina sembra finita. Le ultime indiscrezioni sulla sua nomina sono trapelate da Palazzo Senatorio ieri sera. «Oramai manca solo la firma del provvedimento della sindaca Raggi», dicevano in serata dagli uffici del vicesindaco Luca Bergamo. Dettagli burocratici.


Anche se a chiederle un commento, la Marini Clarelli replica «è ancora troppo presto per parlarne». Una nomina attesa, quella della nota storica dell’arte, romana, classe ‘58, un curriculum all’altezza del ruolo, molto stimata negli ambienti del M5S, già solida sovrintendente dell’istituzione statale di Valle Giulia, e dal 2015 - dopo l’arrivo di Cristiana Collu alla Gnam con il concorso internazionale voluto dall’ex ministro Dario Franceschini - al servizio Ufficio studi del Ministero dei Beni culturali.

Il suo nome è stato subito tra i super favoriti per il turn over alla poltrona più autorevole e più ambita da Sovrintendente di Roma. Una pole position che Il Messaggero ha svelato nel giugno del 2018, a poche ore dalla pubblicazione del bando del Campidoglio dopo la scadenza del mandato dell’archeologo Claudio Parisi Presicce. Dirigente di lungo corso, Presicce ha la direzione ad interim fino a marzo. Insomma, è tempo di consegnare il testimone. Un passaggio non da poco, a fronte di un traguardo farraginoso.


A fine novembre il suo nome spiccava nella rosa dei tre finalisti, accanto al classicista della Sapienza Marcello Barbanera e all’archeologa del Mibac Mirella Serlorenzi. Eppure, da allora, l’annuncio della nomina è stato rimandato. Si è ipotizzato anche che la Marini Clarelli potesse “volare” alla Galleria dell’Accademia di Venezia, altra nomina attesa per la storica dell’arte.
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Il Messaggero