Erano l'incubo dei supermercati e delle farmacie dell'Infernetto e dell'Axa, anche se non avevano scrupoli a colpire in trasferta, dentro il Gra. Per le loro rapine...
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L'ultimo colpo - che ha portato alla svolta nelle indagini - è stato messo a segno pochi giorni fa in un supermercato di viale Marconi. Sempre la stessa la tecnica utilizzata, circostanza che ha permesso ai carabinieri di ricomporre i pezzi del puzzle e di incastrare i tre uomini, tutti italiani, tra i 33 e i 48 anni. I malviventi, in quella come in altre occasioni, si sono presentati armati e a volto coperto, minacciando i cassieri, per poi fuggire con il bottino a bordo di un'auto. La stessa Peugeot con cui Marinelli, il nipote del boss di Acilia, girava per San Giorgio, credendo di essere il padrone del quartiere, prima di essere arrestato. Probabile che i tre possano far parte di una stessa batteria a cui facevano capo Marinelli e Daneiel Bazzano, l'altro componente del «commando» che sparò a Bortuzzo? Un sodalizio che ha fatto di rapine e furti il proprio «core business» e che ha continuato a operare anche dopo i due arresti? Su questo stanno lavorando gli investigatori.
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Come non è escluso che qualcuno dei banditi visto i «contatti» con Marinelli possa avere ospitato i due sicari durante la loro breve latitanza all'indomani della sparatoria all'Axa. I carabinieri, dopo aver visionato alcuni filmati del sistema di videosorveglianza e consultato gli archivi fotografici, sono riusciti a identificare i tre malviventi, residenti sul litorale, tutti con precedenti. Uno era anche evaso dai domiciliari che stava scontando ad Ardea. I carabinieri, poi, nel corso delle perquisizioni domiciliari, hanno rinvenuto, a Casal Palocco, una calibro 7,65 con matricola abrasa, nonché gli indumenti, il casco e la moto usati per compiere le rapine. I tre sono ora in carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero