La faida degli ultras imbratta muri, semina messaggi di odio e violenza, agisce indisturbata tra i vicoli del Rione Monti che si affacciano sul Colosseo. L'exploit delle...
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LA FERITA
Il raid dell'altra notte sul ponte lascia una ferita. «Ci chiediamo - aggiunge Naim - come tutto questo sia possibile in un'area che dovrebbe essere supersorvegliata. Capisco che non ci è stato un attentato, ma personaggi del genere là non devono proprio arrivare». Colpisce che la prima segnalazione dell'incursione dei tifosi laziali da parte dei cittadini sia arrivata ai carabinieri di piazza Dante solo alle cinque del mattino. Nessuno ha pensato di avvisare. E da settimane, dopo la rimozione dei divisori nelle Curve, gli ultras di una parte e dell'altra sembrano rinvigoriti, come nel caso dei romanisti che hanno già incassato daspo per un corteo non autorizzato fuori l'Olimpico. Di recente la polizia in borghese aveva sventato uno scontro tra le opposte tifoserie che si contendono il ponte usato come bacheca per avere visibilità.
LE INDAGINI
Gli investigatori di Digos e Nucleo Informativo dei carabinieri sono al lavoro per completare le informative da inviare alla Procura pronta ad aprire un fascicolo sull'episodio dei manichini per reati che vanno dal procurato allarme, all'adunata sediziosa, alle minacce aggravate. Anche ieri sono stati passati al setaccio tutti gli angoli di Colle Oppio, Colosseo e Monti disseminati da scritte sui muri e diversi adesivi lasciati come etichette dalle due tifoserie che da tempo sono tornate a dialogare con il loro linguaggio. Molte le telecamere presenti in quel triangolo: sia quella installate dal Comune sia quelle della metropolitana. Gli inquirenti hanno richiesto l'acquisizione delle immagini che da oggi verranno visionate per tentare di riconoscere i responsabili. Non sarà facile visto che era di notte e la maggior parte portavano berretti e cappucci, ma molti sono vecchie conoscenze per l'occhio attento degli agenti. Strascichi della faida restano sui social. Tutto chiarito invece, dopo la telefonata di venerdì, tra gli Irriducibili Curva Nord e gli ultras del gruppo Roma circa la paternità dell'episodio. Intanto, ieri, è arrivata dura la condanna di mr Luciano Spalletti allenatore della Roma: «L'episodio dei manichini non appartiene ai tifosi della Roma né ai tifosi della Lazio, ma fa parte di persone deviate che hanno dei problemi». Per Simone Inzaghi, mr biancoceleste, «ci sono sempre gli sfottò, a volte bisogna fare delle distinzioni tra fatti gravi e sfottò. Ma ripeto: io sono fortemente contrario a ogni forma di violenza ed è giusto che venga condannata».
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Il Messaggero