Costringeva l'anziana madre a chiedere l'elemosina, davanti alle attività commerciali di Parco Leonardo a Fiumicino, dopo averla picchiata e insultata. Protagonista...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Donna morta in casa, il figlio avverte i carabinieri: «Ho un problema con la mamma»
Sono stati i poliziotti di Fiumicino ad eseguire quanto disposto dall'Autorità giudiziaria. La vicenda nasce quando la disperata madre, che conviveva con il figlio torturatore, varca la soglia del commissariato di Polizia di Fiumicino città per denunciare quanto stesse accadendo tra le mura domestiche, stanca di subire da anni insulti, schiaffi, pugni e richieste di denaro. Scattava immediatamente l'inchiesta degli investigatori del commissariato di via Portuense che informavano la Procura di Civitavecchia da cui partiva l'autorizzazione ai poliziotti del Comune costiero a installare le videocamere nell'appartamento di Fiumicino in cui la donna conviveva con le prepotenze del figlio.
Ingegnere difende una mamma picchiata per strada: «Preso a botte da un africano davanti a mio figlio»
LE TELECAMERE
In base ai primi accertamenti gli agenti dipingevano un quadro sconvolgente nella vita quotidiana dei due, con episodi di violenza e le reiterate vessazioni a cui la donna era sottoposta da un atteggiamento a dir poco mostruoso. Nel corso delle indagini è stato inoltre accertato che da circa 3 anni la vittima era costretta dal figlio a andare presso il centro commerciale di Parco Leonardo a chiedere l'elemosina davanti ad alcuni negozi per mettere assieme quei pochi euro da consegnare poi al figlio, denunciato per maltrattamenti in famiglia. Se i soldi erano pochi veniva addirittura colpita con violenza provocando sul corpo della donna molti lividi, riscontrati anche dai sanitari del 118 che avevano più volte visitato l'anziana che non aveva mai ammesso le violenze fisiche subite. Una volta che entrava in possesso dei soldi estorti al genitore, il 42enne correva a spenderli nei negozi di lottomatica e scommesse nel centro storico della cittadina marinara dove acquistava sigarette e offriva anche il caffè agli amici. «Siamo intervenuti e messo fine a una situazione di inaudita violenza sottolinea Catello Somma, dirigente del commissariato di Polizia di Fiumicino città -. L'anziana donna ora è stata affidata ai Servizi sociali del comune di Fiumicino».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero