La app che non è un'applicazione, il mancato tracciamento di chi usufruisce degli arenili, il flop del 2 giugno e ora anche le paline spazzate via dalla mareggiata di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le onde hanno mangiato metri e metri di sabbia e la furia del mare ha travolto anche le paline posizionate dal Campidoglio e dal X Municipio per far rispettare le distanze di sicurezza e le norme anti-contagio. Un'idea del Comune difesa a spada tratta dall'amministrazione Raggi davanti ai tanti dubbi sollevati dagli operatori balneari del Lido che da subito avevano fatto presente che quel tipo di intervento era a rischio per l'erosione. Dopo gli attacchi del consigliere capitolino Paolo Ferrara agli altri comuni del litorale per aver scelto modalità di intervento diverse, le paline spazzate via hanno anche il sapore amaro della beffa, oltre al danno economico.
Soldi pubblici - lo stanziamento di fondi è stato predisposto dalla Regione - che sono svaniti alla prima mareggiata e prima ancora che la stagione balneare entrasse davvero a regime. Senza considerare che l'app - in realtà un sito web - senza le paline che identificano le varie piazzole non avrebbe più ragione di esistere, così come gli steward che non potranno indicare le zone libere ai bagnanti. Insomma se Comune e X Municipio non risisitemano le paline nelle prossime ore, bisognerà che trovino a un piano B per non far saltare la stagione, già gravemente compromessa dall'emergenza sanitaria.
Il Messaggero