Magliana, chiusa lavanderia fuorilegge: saponi in fogna, senza depuratore né igiene

Magliana, chiusa lavanderia fuorilegge: saponi in fogna, senza depuratore né igiene
Inquinamento, odori sgradevoli, evasione di tributi e mancanza di autorizzazioni: la Polizia di Roma Capitale è ...

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Inquinamento, odori sgradevoli, evasione di tributi e mancanza di autorizzazioni: la Polizia di Roma Capitale è

intervenuta per apporre i sigilli ad una lavanderia in via Pian Due Torri, alla Magliana.

Gli agenti, appartenenti al gruppo Marconi, hanno effettuato il sopralluogo scoprendo che il titolare, un uomo di nazionalità bengalese di 40 anni, gestiva una vera lavanderia industriale a tariffe bassissime ed estremamente concorrenziali. Questo era possibile perché l'uomo, che negli stessi locali gestisce un call center, aveva auto-dichiarato al municipio di gestire una lavanderia non industriale, quindi evitando di fatto tutte le richieste di
autorizzazioni necessarie.

Tutto ciò garantiva costi d'opera bassissimi, con grave concorrenza sleale nei confronti di coloro che rispettano le normative. La lavanderia aveva in funzione continua ben 4 lavatrici industriali con una capacità di 47 Kg di bucato in contemporanea, scaricando una notevole quantità di saponi e inquinanti nelle pubbliche fognature, senza alcun impianto di depurazione.

L'attività, comprensiva di una stireria non autorizzata, emetteva vapori malsani e cattivi odori all'interno degli stessi
locali, che poi invadevano tutto il condominio sovrastante. Per convogliare gli scarichi veniva impiegato un tubo in Pvc che, mediante dei raccordi, scaricava tutti liquidi nel wc di un bagno. Gli agenti hanno accertato inoltre un impianto elettrico fuori norma, con cavi fissati su pareti piene di umidità e fili scoperti. Il responsabile è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per reati ambientali, l'attività è stata posta sotto sequestro e si è proceduto alle necessarie prescrizioni, obbligando il titolare di fornirsi di tutte le autorizzazioni necessarie. Applicata anche una sanzione di 3000 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero