Si è concluso oggi con 12 condanne il processo contro Carmine Fasciani considerato al vertice dell'omonimo clan, di sua moglie Silvia Bartoli, la figlia Azzurra e un gruppo...
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La condanna si riferisce all'accusa di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso. Ad essere condannati Carmine Fasciani che ha avuto 10 anni, la Bartoli, 8 anni, la figlia Azzurra 7 anni oltre alle pene accessorie. Le altre condanne riguardano Mirko Mazziotti, Fabio e Davide Talamoni e Daniele Mazzini che hanno avuto 4 anni e 6 mesi ciascuno. Condannati invece a 3 anni ciascuno Francesco Palazzi, Gabriele Romani e Marzia Salvi.
Condanne anche per Marco D'Agostino a 3 anni e 3 mesi e Fabio Sinceri a 2 anni. Con la sentenza il tribunale ha disposto per i principali imputati pene accessorie quali l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di alcune società e imprese che sono state al centro delle indagini svolte dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, dall'aggiunto Michele Prestipino e dal pm Ilaria Calò. Con la sentenza pronunciata oggi oltre a disporre la confisca delle varie società i giudici hanno disposto un risarcimento di 1 mln di euro per Roma Capitale, 500mila euro per la Regione Lazio e 100mila euro ciascuno per le parti civili 'Libera' di don Ciotti e Associazione Caponnetto e Sos Impresa. I giudici hanno anche disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero perchè valuti la posizione di due commercialisti coinvolti nell'indagine che vengono accusati di falsa testimonianza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero