Mafia Capitale, prefetto: «Se tracce infiltrazioni costretti a sciogliere Comune per mafia»

Mafia Capitale, prefetto: «Se tracce infiltrazioni costretti a sciogliere Comune per mafia»
«Entro la fine della settimana arriveranno i tre nomi della commissione di accesso, dalla prossima si inizierà a lavorare sulle carte». Lo ha detto il Prefetto di Roma,...

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«Entro la fine della settimana arriveranno i tre nomi della commissione di accesso, dalla prossima si inizierà a lavorare sulle carte». Lo ha detto il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro in audizione alla commissione parlamentare Antimafia. «L'auspicio è di non trovare tracce di infiltrazioni - ha ribadito Pecoraro - altrimenti dovremo arrivare allo scioglimento per mafia del comune di Roma».








Prefetto stupito. Sui nomi coinvolti nell'inchiesta Pecoraro si è detto particolarmente stupito del coinvolgimento di Luca Odevaine. «Odevaine è sempre stato vicino alle istituzioni. Fino a ieri lo stimavo. Mai potevo immaginare una cosa del genere di Odevaine».



Capitolo Buzzi. Altro capitolo quello di Salvatore Buzzi, il presidente della cooperativa 29 giugno. «Buzzi è venuto da me - dice il prefetto Pecoraro - il dottor Letta mi aveva chiamato e io l'ho ricevuto. Ho detto di no alla sua proposta di cento appartamenti a Castelnuovo di porto per gli immigrati. Gli ho spiegato come facevo a portare lì altri immigrati visto che c'era già il Cara?. Certo - ha aggiunto il prefetto - c'è una facilità di arrivo alle istituzioni perché non c'è un controllo».



Marino: Roma parte offesa Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in qualità di legale pro tempore di Roma Capitale ha firmato oggi l'atto con cui formalizza alla Procura della Repubblica di Roma la «costituzione dell'amministrazione quale parte offesa, nel procedimento che verrà instaurato a carico di Massimo Carminati e altri». L'atto precisa che la posizione di Roma Capitale è operata anche «in vista della futura costituzione di parte civile dell'amministrazione nel processo penale», per ottenere il risarcimento dei «danni morali e materiali conseguenti ai reati per cui si procede, che vedono il Comune quale parte offesa e danneggiata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero