Mafia capitale, in Procura il dossier Servizio giardini. Carminati intercettato: «Pignatone butterà Roma all'aria»

Mafia capitale, in Procura il dossier Servizio giardini. Carminati intercettato: «Pignatone butterà Roma all'aria»
ROMA - Da ieri mattina, il dossier sul Servizio giardini del Comune di Roma è sulla scrivania del procuratore Giuseppe Pignatone. ...

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ROMA - Da ieri mattina, il dossier sul Servizio giardini del Comune di Roma è sulla scrivania del procuratore Giuseppe Pignatone.






Il sindaco Ignazio Marino si è presentato in procura per consegnare tutti i documenti, dalle gare finite sotto accusa alla denuncia per il furto avvenuto nella notte del 3 dicembre, all'indomani dello tsunami che ha travolto la città: proprio dall'ufficio del Servizio giardini sarebbero passati buona parte degli appalti finiti alle cooperative sociali di Buzzi e Carminati, ed è ovvio che il sindaco cerchi chiarezza. La visita a piazzale Clodio è anche un modo per mostrare agli inquirenti che il Campidoglio vuole assicurare la massima collaborazione agli inquirenti. E il procuratore capo Pignatone, che ha seguito direttamente l'indagine assieme al pool della dda, valuterà se tra le carte consegnate dal sindaco ci siano nuovi spunti investigativi. Una prima prova del nove per gli inquirenti romani che hanno scoperchiato la Mafia capitale, ipotizzando il vincolo mafioso per un gruppo che comprende anche l'ex sindaco Gianni Alemanno, è fissata questa mattina: il tribunale del Riesame valuterà i ricorsi di alcuni degli arrestati, a partire proprio dal Cecato, Carminati, mentre ieri sera il gip Flavia Costantini ha deciso di mandare ai domiciliari la moglie di Buzzi, Alessandra Garrone. Tra le contestazioni ci sarà anche il secondo libro nero, con la contabilità delle tangenti, trovato nelle perquisizioni dei giorni scorsi: un documento molto più dettagliato di quello trovato a Nadia Cerrito, segretaria di Buzzi, in cui sarebbero riportate anche le cifre date a politici e funzionari. Un personaggio dai mille risvolti, il «Nero» Carminati. Proprio dalle intercettazioni emerge come il boss dell'organizzazione fosse molto attento ai cambiamenti politici e consapevole del peso del nuovo procuratore arrivato a Roma nel marzo 2012.



RIVOLTA LA CITTA'

E' gennaio del 2012, Carminati parlando di Pignatone, dice che «non giocava», e che «avrebbe buttato all'aria Roma». Idee chiarissime quelle del «capoclan» nel confronti dell'alto magistrato. «In Calabria ha cappottato tutto», ha aggiunto, spingendosi a dire che «non si fa inglobà dalla politica». Qualche mese dopo dirà a Giuseppe Ietto, l'ingegnere che faceva affari con ”Mafia capitale”. «C'avete il pubblico ministero più cattivo di Roma ora». E Ietto: «Cascini».



IL PD

«Certo il governo è fatto bisogna vedere quanto dura - dice Carminati il 27 aprile 2013 a Giuseppe Ietto, ”l'ingegnere”, che fa affari con la cupola di mafia capitale - i magistrati cominciano a non avere più una sponda forte, non è che loro possono pensare di avere come sponda i grillini». E Ietto replica: «Perché quelli si cagano sotto pure loro». Carminati continua: «A parte che si cagano sotto pure loro, sai prima c'avevano il Pd dietro, che gli copriva le spalle... contro Berlusconi a loro per dire..esplodono quindi adesso esplodono...esplodono ne dubito». E quando Ietto chiede: «Che farà il Pd. Il Pd esplode non può più pensare di continuare così». Il boss conclude: «Ci sono correnti del Pd che sicuramente in questo momento dipendono..il fatto di essersi appiattiti sulla magistratura..abbia creato..sia stato incongruente nel creare questa situazione, cioè vedi uno come Renzi... gliene frega cazzi della magistratura ..hai capito come? siccome il partito non è in mano a Renzi, tante cose stanno cambiando».



SIAMO ONESTI

E' il 30 settembre 2013 che Salvatore Buzzi, re delle coop, comunica a Carminati a proposito della gara di Mineo: «Ti devo dare una buona notizia, abbiamo vinto il Cara, è arrivata l'aggiudicazione evvai». Carminati replica: «Sono contento, lo vedi, nella vita c'è la giustizia, la giustizia...dagli infami che avevano manipolato, noi siamo diventati onesti e gli altri so' diventati disonesti». Sicuramente, Carminati sa bene che la gestione dell'emergenza immigrazione, continuerà ad essere portante. Specie se a Roma sarà proprio il centrosinistra a governare: «Io ti dico che nessuno li caccerà mai questi qua, perché c'è l'emergenza abitativa, adesso verrà un sindaco di sinistra figurati se li caccia... E c'è continua richiesta, c'è continua richiesta perché la gente, cioè c'è povertà».



«CARMINATI NON PARLERA'»


La scorsa primavera, Carminati sembra essere cosciente del fatto che gli arresti potrebbero essere imminenti. Ma Buzzi, il suo socio e ”ministro dell'economia” è tranquillo: «Lui non mi ha detto niente io l'ho visto oggi e non mi ha detto niente, come al solito sobrio. Sono andati in Inghilterra ma Massimo è dovuto rientrà subito perché pensavano che ce fosse un mandato di cattura. Non mi ha detto nulla, mi ha detto solo ”Se mi arrestano... niente, non te inculà nessuno”».
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Il Messaggero