Mafia capitale, il Pd: «Chi è implicato lasci»

Mafia capitale, il Pd: «Chi è implicato lasci»
Non bastano la sospensione dei consiglieri arrestati e le dimissioni, più o meno spontanee, degli indagati. Dopo la seconda ondata di Mafia Capitale, da Matteo Orfini e Ignazio...

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Non bastano la sospensione dei consiglieri arrestati e le dimissioni, più o meno spontanee, degli indagati. Dopo la seconda ondata di Mafia Capitale, da Matteo Orfini e Ignazio Marino (che ieri si sono incontrati in Campidoglio) è partita all'unisono la richiesta al Pd romano di una stretta più forte, sul fronte della legalità, per dare un segno evidente di rottura con il recente passato. Un'operazione affidata, in consiglio comunale, al capogruppo dem Fabrizio Panecaldo: «Stiamo cercando di fare tutto quello che è possibile, anche chiedendo atti di generosità a chi non ha alcun avviso di garanzia - sottolinea il coordinatore della maggioranza capitolina - Facciamo, insomma, quello che è doveroso fare: da una parte il lavoro del commissario Orfini, dall'altra parte il lavoro degli amministratori». Il punto di caduta di questo lavoro è presto fatto: con la rimodulazione delle commissioni consiliari - domani sarà presentata la delibera che le ridurrà da 23 a 12 - faranno un passo indietro tutti gli esponenti dem, anche non indagati, il cui nome è finito in questi giorni sulle cronache dei giornali. Obiettivo: dare all'esterno un'immagine di massima trasparenza.






LE DIMISSIONI

Il primo ad accogliere l'invito è Alfredo Ferrari, che per oggi ha convocato la sua ultima seduta da presidente della commissione bilancio. «Al termine dei lavori, per rafforzare il ruolo politico del Pd a Roma, metterò la presidenza a disposizione del sindaco, del mio partito e del gruppo capitolino», annuncia Ferrari. Intanto si delineano i possibile vertici delle nuove commissioni: Antonio Stampete dovrebbe guidare quella su bilancio e personale, Michela Di Biase è destinata a cultura e turismo, Ilaria Piccolo a scuola e sport, Riccardo Magi ai lavori pubblici, mentre Orlando Corsetti e Athos De Luca vanno verso la riconferma, rispettivamente a commercio e ambiente, con Sel che manterrà i trasporti e ancora incertezza per le politiche sociali e la nuova commissione urbanistica-patrimonio.





IL SINDACO


Marino ieri pomeriggio è intervenuto alla fiaccolata per la legalità organizzata dai sindacati confederali in piazza Santi Apostoli. Il sindaco è stato accolto da un gruppo di manifestanti della Multiservizi con il coro «dimissioni». Dalla piazza sono poi partiti fischi misti ad applausi. «Roma deve avere un sindaco capace di governare la città - commenta Alberto Civica, segretario generale Uil Roma e Lazio - Se ci sono le condizioni affinché Marino continui a governare per noi va bene». E al giornalista che gli chiede quale fosse il suo umore il primo cittadino risponde: «Ottimo, meglio del suo che ha dovuto passare tutta la giornata qui fuori da povero cristo. Almeno io ho prodotto qualcosa oggi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero